Il Napoli torna a Milano, stavolta in palio c’è la semifinale di Coppa Italia, a San Siro va in scena l’atto secondo di Milan-Napoli, della sfida tra Ancelotti e Gattuso. Il Milan cambierà poco rispetto a sabato sera, Piatek dovrebbe scalzare Cutrone e Abate insidia Calabria, che, però, resta in vantaggio nel ballottaggio sulla fascia destra. Ancelotti, invece, dovrebbe operare un intenso restyling alla squadra che sabato sera non è andata oltre lo 0-0. Sarà un Napoli diverso a partire dalla filosofia d’approccio e d’interpretazione della partita, il probabile rientro di Allan dovrebbe dare più intensità e ritmo nel recupero palla, Ancelotti dovrebbe scegliere una squadra meno aggressiva e sbilanciata proponendo un Napoli più coperto ed equilibrato. Il Milan è in crescita sotto il profilo della solidità difensiva, ha tenuto la propria porta inviolata cinque volte nelle ultime otto gare. Guardando alla lezione dei primi cinquanta minuti della partita di sabato, il Napoli cercherà di muovere il pallone più velocemente per muovere la difesa del Milan e creare gli spazi per far male ai rossoneri. In porta ci sarà Meret, come annunciato dall’allenatore in conferenza stampa sabato sera, a destra è confermato Malcuit visto che Hysaj non è stato neanche convocato per un affaticamento muscolare rimediato venerdì che gli ha impedito di essere in campo nella gara di sabato a sinistra alle spalle di Insigne. Albiol non è stato convocato, in difesa al fianco di Koulibaly ci sarà Maksimovic. Nel ruolo d’esterno destro di centrocampo ci sarà ancora Callejon con il ritorno di Fabian Ruiz, in mezzo al campo dovrebbero tornare Allan e Hamsik anche se scalpita Diawara per una maglia da titolare. Insigne è pronto per tornare nel ruolo di seconda punta al fianco di Milik in vantaggio nel ballottaggio con Mertens. Tra i convocati c’è anche Gianluca Gaetano, talento classe ‘2000 autore di 12 gol stagionali nella Primavera di Roberto Baronio. Ecco il grafico con la probabile formazione del Napoli:
Servizio a cura di Ciro Troise
Grafico di Stefano D’Angelo
