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GRAFICO – Effetto Benitez: ecco il Napoli meno italiano di sempre con il 65% di stranieri

L’antesignana è stata l’Inter: undici calciatori su undici in campo, accadde il 23 novembre 2005 in occasione della partita di Champions League contro l’Artmedia. L’allenatore Mancini neanche un italiano schierò e si attirò le pesantissime critiche non solo dei «puristi» del calcio italiano ma anche della Lega Nord, arrivata a chiedere l’iscrizione del club nerazzurro ad un campionato straniero. C’è la concreta possibilità che il Napoli di Benitez, allenatore spagnolo che ha vinto tanto in Inghilterra, abbia un solo italiano in campo, per la prima volta nella sua storia. Finora tutti stranieri i giocatori acquistati: il belga Mertens, il brasiliano Rafael, l’argentino Higuain e gli spagnoli Callejon, Reina e Albiol. E altri giocatori stranieri vengono trattati. Benitez, che ha assunto il ruolo di allenatore-manager gestendo il mercato con De Laurentiis e Bigon, ha indicato i calciatori che conosce meglio: giocano tutti all’estero. Nel Napoli 2013-2014 sembra sicuro il posto per un solo italiano, Maggio, che peraltro fa parte della Nazionale di Prandelli. Giocherà da esterno destro nella nuova linea difensiva a quattro. Uscito dai pali De Sanctis, che ha deciso di trasferirsi a Roma dopo non aver accettato la concorrenza del giovane Rafael, rischierebbe il posto Paolo Cannavaro. Il capitano è insidiato da Albiol, difensore della Spagna fortemente voluto da Benitez. Che, nell’ultimo giorno del ritiro di Dimaro, ha fatto sapere all’ex ragazzo della Loggetta che il posto dovrà conquistarselo, come tutti i suoi compagni, perché in questo Napoli non ci saranno più i 14 «titolarissimi» di Mazzarri, ma un gruppo di 25-26 giocatori che dovranno alternarsi tra campionato e coppe. Cannavaro non l’ha presa benissimo, si è guardato intorno, però – almeno al momento – ha deciso di non muoversi, anzi vuole convincere Benitez a riconfermarlo. Anche l’altro napoletano Insigne, riconvocato da Prandelli dopo l’Europeo under 21, dovrà guadagnarsi il posto: le sue quotazioni dovrebbero essere risalite dopo il gol all’Emirates Stadium contro l’Arsenal e la buona prestazione con il Benfica. È una stagione importante per Lorenzo, che aspira all’adeguamento di contratto e all’ingresso in pianta stabile nella Nazionale di Prandelli in vista dei Mondiali 2014. Nella squadra azzurra vi sono attualmente 19 calciatori stranieri, la maggiore rappresentanza è quella di spagnoli (Albiol, Callejon e Reina) e di svizzeri (Behrami, Dzemaili e Inler). Al di là di Higuain, nuova stella azzurra, il punto di riferimento del Napoli è lo slovacco Hamsik, che qui è arrivato ragazzino ed è diventato un campione. E gli italiani? Dieci, tra panchinari e giocatori destinati alla tribuna. Le chance da titolari potrebbero averle solo Cannavaro e Insigne, oltre a Maggio. Internazionalizzato al massimo il Napoli by Rafa, che pure ha indicato tra gli obiettivi del progetto concordato con De Laurentiis il rafforzamento delle strutture del vivaio, «per scoprire altri Insigne». Il tema-stranieri resta caldissimo, ovviamente non solo a Napoli. Durante gli Europei under 2012 era stato lanciato l’ennesimo allarme da parte dei dirigenti della Federcalcio sui giovani italiani non utilizzati da titolari in serie A, partendo da Lorenzino. Allarme rilanciato nei giorni scorsi da Arrigo Sacchi. Il campionato 2012-2013, secondo i dati dell’Assocalciatori, è stato quello in cui gli stranieri hanno giocato più degli italiani: una quota di minuti pari al 51,69 per cento contro 50,26. Sono stati tesserati 493 stranieri, più del doppio rispetto alla stagione 2006-2007 (244, un aumento del 102,05 per cento). È il prolungato effetto della sentenza-Bosman, che ha liberalizzato il mercato dei comunitari nel ’96. Nel campionato concluso con il secondo posto e la qualificazione diretta in Champions League c’è stata nel Napoli una presenza straniera pari al 51,85 per cento, con una quota di minuti del 61,86 per cento.

Fonte: Il Mattino

La Redazione
S.D.

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