NAPOLI – Tutti per uno? Ma no, stavolta molto più uno per tutti. O, meglio, tutti insieme appassionatamente. Se proprio dovessimo estrapolare il nocciolo della questione. E’ cambiato tanto, in un trimestre appena, ma non c’era a ben vedere altra alternativa. Via Cavani (il terminale del tutti per uno), via per provare l’arrampicata alla torre Eiffel, incantato dai persuasivi “argomenti” delle sirene arabe più che dalla voglia di ritornare in coppia col Pocho. Via perciò pure tutto ciò che ruotava attorno al Matador. Smontato e ricostruito a tempo di record, per adattarlo alle nuove esigenze.
SENZA RIMPIANTI – Inutile star qui a celebrare ancora l’insaziabile cannibale ed i suoi 104 centri, comprensivi di una classifica cannonieri dominata nella scorsa stagione. Inutile rinvangare il passato anche se molto prossimo, poiché la musica è cambiata, e con essa la gran parte degli interpreti e lo stesso spartito. Per le nuove melodie scaturenti dalla bacchetta di maestro Rafa, ora ci vogliono esecutori ad hoc. Ci vuole un’orchestra particolarmente affiatata e non solo gli acuti dei solisti. Quel tutti insieme appassionatamente appunto, che ha prodotto tantissimo e che, per adesso, non genera rimpianti di sorta verso chi ha cambiato aria. Via Cavani? E allora ecco Callejon, Insigne, Hamsik, Mertens e Pandev a ruotare attorno ad Higuain, e pure a Duvan. Moschettieri di pari grado (col Pipita più D’Artagnan) che cooperano incessantemente per quella ricerca della porta che sin qui ha prodotto ottimi frutti.
LA BANDA DEL GOL – E perciò, se prima la caccia al gol era questione ristretta ad uno solo, adesso c’è la prevalenza del gruppo. Non ci vuole la zingara per capire che l’attacco è il reparto più funzionale del Napoli nuova versione. Manovra collettiva e poi brusche impennate negli ultimi 30 metri, contraddistinte da un fitto e produttivo dialogare principalmente sullo stretto. Chi poi si trova messo meglio, può infine liberare il tiro. Ecco i dettami di Benitez, quelli che sono già stati in gran parte recepiti. Così si è riusciti a colmare il vuoto lasciato da un unico bomber. Visto che peraltro i numeri si esprimono molto chiaramente, dicendo che il consorzio azzurro del gol (quello degli attaccanti) è stato in grado di sfornare ben 15 centri su di un totale di 24.
PRIMI – Napoli quindi primo in questa speciale classifica, precedendo di due lunghezze la Fiorentina e di tre Sassuolo e Torino. Un dato fondamentale, che arriva a far comprendere come, per ora, sul fronte attacco la mano di Benitez si sia posata nel modo più giusto. Callejon 6, Higuain 5, Pandev 3 e Mertens 1, ecco la batteria dei tiratori scelti (escludendo i 6 di Hamsik, considerato centrocampista). A buon punto anche sul fronte del rapporto tiri/gol, tirando 139 volte (quarti, con 61 nello specchio), ed una percentuale realizzativa (rispetto ai tiri) del 16,06. Ma siamo solo all’inizio, e se il buon giorno si vede dal mattino…
Fonte: Corriere dello Sport
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