Pare che la telefonata per Pandev sia stata fatta quando Mazzarri era ancora negli uffici della Filmauro, mercoledì, a tarda sera. De Laurentiis voleva dare un primo segnale al tecnico delle sue reali intenzioni: accontentarlo per quanto possibile. E la conferma del macedone, molto apprezzato dal tecnico per il contributo offerto nella passata stagione, era al primo punto del nuovo progetto concordato con Mazzarri. Immediata, quindi, la chiamata da parte del presidente del Napoli al collega e amico interista. De Laurentiis usa fare così quando è deciso a prendere un calciatore: contatta direttamente gli interessati, gli parla in maniera concreta e chiara, e se ci sono i presupposti per portare a termine l’operazione si procede, altrimenti si cambia obiettivo.
LA TELEFONATA – Dall’altro capo del telefono, Moratti si sarebbe dichiarato disponibile a privarsi di Pandev accettando un’offerta di otto milioni di euro per un calciatore prelevato peraltro a parametro zero. Plusvalenza reale per l’Inter. Nessun problema, invece, per l’accettazione del calciatore. Pandev aveva già fatto sapere, appena dopo la conquista della Coppa Italia, la quarta in carriera, che sarebbe rimasto volentieri a Napoli se avesse trovato ancora Mazzarri in panchina. C’erano tutti i presupposti per procedere, quindi. L’unico ostacolo poteva sorgere solo sull’ingaggio e sulla durata del contratto. L’attaccante avrebbe dovuto decurtarsi l’ingaggio per i primi due anni e per poi allungare il contratto e spalmare la cifra. E difatti, manca l’assenso del giocatore e del suo procuratore sull’accordo economico complessivo per dare l’annuncio ufficiale. Potrebbe integrare la cifra l’Inter per i primi due anni, come è accaduto in occasione del prestito. Oppure trovare un’altra formula. Ad ogni modo, De Laurentiis, con la sua mossa tempestiva di chiamare Moratti e definire la cifra per l’acquisto definitivo di Pandev, ha dimostrato a Mazzarri quanto forte sia la sua volontà di accontentarlo sulle richieste avanzate. La prima era appunto quella della conferma del macedone. Poi ne verranno altre: un esterno sinistro, un difensore di piede destro da alternare con Campagnaro, un centrocampista affidabile, un’altra punta. E poi riflettere su Vargas ed Insigne, due giovani su cui De Laurentiis punta molto.
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