Fa un certo effetto, senza dubbio, vedere Paolo Silvio Mazzoleni indicare il dischetto del rigore e assegnarne uno a favore degli azzurri.Non perché la spinta di Ceccherini non sia evidente quanto goffa, quanto perché quel gesto arriva in ritardo di quasi due anni. Era il 12 agosto 2012 quando l’antiquario bergamasco guidava un plotone di arbitri che ridusse gli azzurri in nove in Supercoppa italiana di Pechino e dopo aver concesso un rigore dubbio ai bianconeri, mandò fuori Pandev, che avrebbe insultato il guardalinee Stefani per un fuorigioco e decretò un rigore per un fallo presunto di Fernandez suVucinic. Corsi e ricorsi.In realtà Mazzoleni ha già tentato la via della rappacificazione con gli azzurri nella gara giocata al San Paolo con il Torino. Lui era giudice di linea e (forse sbagliando)il gomito di Glick su tiro ravvicinato di Higuain. Le luci del Nido di Uccelli di Pechino, forse, non hanno mai smesso di inseguirlo.
Fonte: Il Mattino
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