Una vera festa non c’è. La Coppa Italia resta a Roma. Nella sede della Filmauro. Perché in una serata del genere c’è da festeggiare, ma in maniera garbata. Perché il pensiero corre ai tifosi feriti e a tutto quello che è successo prima della gara. Il Napoli non riporta in città, il trofeo tricolore. E decide di rientrare sommessamente in bus, direttamente a Castelvolturno. Proprio perché c’è da fare i conti con quello che di incredibile è successo prima della gara. La Coppa verrà mostrata martedì, nella gara con il Cagliari. Nello spogliatoio azzurro la gioia trabocca in ogni gesto. Pandev è l’uomo dei record, con quella di ieri sono cinque le coppe Italia che il macedone ha conquistato: ha fallito il gol del match point prima che Mertens mettesse a segno il gol che scaccia-incubi. C’era tutto il Napoli, in quello spogliatoio: dirigenti e staff tecnico. Una gioia contenuta. Perché le voci da fuori davano il senso di una normalità non propria.
Tra i più felici Henrique: il brasiliano è arrivato a gennaio ma si è subito preso difesa e centrocampo della squadra. «Sono molto felice per il mio primo titolo in Italia, se sono venuto qui è perché sognavo di poter conquistare qualcosa di importante. Siamo una squadra forte. Non siamo inferiori a Juventus e Roma. La Coppa Italia è una grande gioia, è una serata fantastica. Abbiamo sofferto la Fiorentina, ma siamo stati bravi a piazzare il colpo vincente. Siamo tutti titolari, l’importante è vincere». L’umore degli azzurri, però, non è dei migliori: i toni sono soft, volutamente contenuti. In campo, al momento di alzare al cielo la Coppa con la squadra schierata con la maglietta celebrativa, è stato volutamente evitato il giro di campo. L’invasione pacifica dei tifosi ha fatto ritardare il rito della consegna della Coppa da parte del presidente del Senato, Pietro Grasso. Poi, verso l’una, tutti sono tornati mestamente in bus verso il quartier generale.
Higuain si lascia andare in un piccolo gesto di giubilo: bacia il trofeo. Poi con Reina scatta una foto ricordo con la Coppa stretta in mano. «Concludere una stagione con un trofeo vinto – dice l’argentino – è sempre importante. Dopo l’espulsione di Inler abbiamo mostrato il nostro carattere, la squadra ha grande voglia di vincere». Anche Inler non nasconde la soddisfazione. La vittoria attenua i suoi sensi di colpa: «Abbiamo sofferto dopo la mia esplusione. Vincere è sempre speciale e quest’anno era ancora più difficile perché tutto nuovo: dall’allenatore agli schemi. Ma siamo cresciuti, il trofeo è un’iniezione di fiducia per la prossima stagione». Sorride el Flaco Fernandez. «È una soddisfazione unica per noi e i tifosi. Quello che è successo prima ci ha colpito ma noi abbiamo pensato solo a concentrarci sulla gara come ci chiedeva di fare Benitez. Siamo contenti».
La squadra dedica la vittoria al tifoso ricoverato in gravi condizioni al Gemelli. Festeggia anche Albiol. «È importante quello che abbiamo fatto, anche se è stato tutto molto difficile». Reina si esalta: «Non sapevamo molto di quello che capitava fuori allo stadio. La prima mezz’ora è stata fantastica, siamo stati perfetti. La Coppa Italia non è una manifestazione di serie B. Questa serata deve essere la base di partenza per un grande progetto».
fonte: il mattino
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