NAPOLI – C’è un motivetto che spopola nelle case tinte d’azzurro sin dal giorno dell’acquisto del Pipita. Una canzoncina in rima che fa così: «Don-din, don-din? Intervengo da Torino ha segnato Higuain». Chiaro il concetto? E se non lo fosse, beh, non costa nulla ribadirlo: il popolo del Napoli ha scelto da mesi l’uomo cui affidare la missione, il sogno di battere e spodestare la Juve. Lui, Gonzalo Higuain.
L’UOMO IN PIU’ – E allora, la prima vigilia del Pipita. La prima volta di un’attesa che non finisce mai: neanche il tempo di finire la partita con i bianconeri, chegià si pensa alla prossima. Funziona così, è Napoli-Juve. Anzi, domani sarà Juve-Napoli, e probabilmente il battesimo in trasferta è un bene per chi finora non l’ha mai vissuta da protagonista. Come Higuain lo spietato. L’inarrestabile ammirato in Champions con l’OM: rigenerato è dire poco, per quanto visto al San Paolo. A tutto campo.
IL VARENNE – Lo spietato ma anche il freddo. Perché non lascia trasparire emozioni e parla poco. Badando al sodo, ai fatti, certo. Rafa sa perfettamente che con lui il Napoli cambia completamente volto e moltiplica non soltanto la pericolosità, ma anche la personalità, e dunque il peso specifico e le soluzioni: perché Gonzalo è un centravanti di razza pura, un Varenne del gol, ma anche uno che recita a soggetto da falso nueve creando scompiglio e spazi per i compagni.
Juve avvisata, allora. Juve che, giocando un po’ sulle scelte del mercato, su Higuain aveva anche deciso di puntare: per giorni e giorni, s’è parlato del trasferimento del Pipita in bianconero; per settimane s’è trattato sull’asse Torino-Madrid, sponda Real, salvo poi salutarsi e prenotare un aereo per Manchester. Sponda City. Hola, Carlitos: sì, Tevez, il collega di un Mondiale (2010) con la Seleccion e di altre passerelle argentine, così diverso e così lontano. Non fosse altro per l’estrazione: Higuain è nato nel River e del River è follemente innamorato; l’altro, invece, è figlio legittimo del Boca. Domani Superclasico in contumacia tra loro, nonché sfida per la classifica dei cannonieri del campionato: il Pipita è a quota 5, l’Apache avanti di uno (6).
EL DIEGO – Frivolezze, diciamo così, al cospetto del significato della partita in se stessa: perché d’accordo l’onore dei popoli, ma questo Juve-Napoli vale un quadratino di scudetto e soprattutto una mega dose di autostima. Partita fondamentale, allora. Di quelle che piacciono a Higuain. La ciliegina? Beh, gli occhi di Diego. Di Maradona, che da Dubai presenterà prima la partita (per Cielo) e poi ovviamente si accomoderà in poltrona a gustare il manicaretto. E a guardare i due allievi che fu lui a portare al Mondiale sudafricano. Per chi tiferà? Per il Napoli, in assoluto. E magari, a tratti, un po’ per Gonzalo e un po’ per Carlitos. Da queste parti, invece, saranno tutti con lui, con l’uomo prescelto per la missione dell’anno: Higuain. Don, din.
Fonte: Corriere dello Sport
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