CASTEVOLTURNO – “Ho lasciato il Real dopo sette anni perché De Laurentiis mi ha detto la verità: costruire un grande Napoli, un Napoli vincente. Sono molto felice di essere qui: ho fatto la scelta giusta”.
Gonzalo Higuain si confessa a cuore aperto e parla di tutto: di sè, del Napoli, di Napoli, della sua prima stagione italiana, di Maradona, dell’Argentina, di Tevez, del mondiale che verrà, di Benitez, della Juve.
L’occasione gliela offre “Casa Napoli”, la trasmissione di cui è ospite anche calciomercato.com, condotta da Andrea Pressenda che l’emittente campana +Ntvtrasmette ogni lunedì alle 21, sul canale 17 del digitale terrestre e, in streaming, sul sito piuenne.it.
Stasera va in onda in edizione straordinaria. Proprio perché c’è Higuain che Maradona portò ai Mondiali sudafricani nel 2010 quando aveva soltanto ventidue anni e del quale Diego tesse le lodi, intervenendo da Dubai. “Gonzalo è un giocatore fantastico”.
Gonzalo arrossisce. “Diego mi ha portato al mondiale nonostante avessi soltanto ventidue anni e nonostante avessi giocato soltanto due partite nelle qualificazioni. Non lo dimenticherò mai per tutta la vita”.
Higuain che, fra River Plate, Real, Napoli e Nazionale, vanta un’impressionante media-gol: ne segna uno ogni due gare ufficiali (nel River, che lo vide debuttare a diciassette anni, 41 presenze e 15 gol; con i Blancos ha giocato per 7 anni: 264 presenze, 121 gol, 6 titoli; in maglia partenopea, sinora ha totalizzato 42 presenze e 21 reti; con l’Albiceleste conta 36 presenze e 20 gol).
Higuain che il Napoli ha pagato 42 milioni di euro: “Quando un uomo come De Laurentiis spende una cifra simile pur di averti, non puoi non essergli riconoscente. Ringrazio il Real per i sette anni che ho vissuto a Madrid, per avere imparato molto da gente come Van Nistelroy, Raul, Cristiano Ronaldo. Ma l’estate scorsa ho capito che era arrivato il momento di cambiare aria e ho scelto Napoli perchè questà città è fantastica per chi gioca al calcio”. E’ vero che la voleva la Juve? “Quando si è saputo che avrei lasciato la Spagna, mi hanno attribuiot molte squadre e fra queste anche la Juve. Ma io ho scelto Napoli e ho voluto Napoli”.
Higuain che si racconta a tutto campo. La vittoria sulla Juve è stata entusiasmante per il Napoli e per i suoi tifosi, ma i campioni d’Italia contano 17 punti di vantaggio sui partenopei. Al di là delle disquisizioni sull’incidenza del fatturato sui risultati sportivi della capolista e della squadra terza in classifica, come spiega il distacco? “La costruzione di una grande squadra richiede tempo e lavoro. Contro un’avversaria del calibro della Juve o del Borussia Dortmund o dell’Arsenal, il Napoli ha sempre offerto prove strepitose. Ma, in campionato, ha lasciato per strada troppi punti quando ha affrontato rivali di caratura inferiore. E’ una questione di concentrazione, di esperienza, di mentalità vincente che si acquisisce con il tempo. La Juventus e la stessa Roma sono protagoniste di una stagione fantastica, ma anche il nostro bilancio è molto positivo. Il Napoli ha cambiato l’allenatore, ha cambiato molti giocatori, ha cambiato modulo di gioco: ora siamo terzi in classifica e in maggio contenderemo la Coppa Italia alla Fiorentina, nella finale di Roma. La Coppa Italia è un trofeo prestigioso: conquistare la finale significa essere davvero forti”.
Signor Higuain, lei viene dalla Liga che, la settimana scorsa, ha calamitato l’atenzione degli appassionati italiani con lo spettacolare Clasico fra Barcellona e Real, che allinea tre formazioni nei quarti di finale della Champions League e la cui Nazionale è campione del mondo e d’Europa in carica. Eppure, l’estate scorsa, per la prima volta nella storia del nostro calcio, addirittura tre giocatori del Real hanno lasciato uno dei club più famosi del mondo per trasferirsi in serie A, nella stessa squadra. E altri campioni sono arrivati: per esempio Reina e Mertens che giocano con voi nel Napoli; Tevez e LLorente sono andati a Torino, Gomez alla Fiorentina dove ha trovato Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, Strootman e Gervinho alla Roma. Allora non è vero che la serie A è conciata così male…
“La differenza più evidente che ho riscontrato fra la Liga e la serie A è nel numero dei difensori. In Italia ce n’è sempre uno in più rispetto alla Spagna e, per un attaccante, gli spazi si restringono. Ma a me il campionato italiano piace molto e mi ci trovo benissimo”.
fonte: calciomercato.com
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