Napoli – Rien ne va plus: però nel blob d’un trimestre vissuto dal Napoli standosene sulla riva del mercato ad aspettare, ci sono tracce d’una vivacità che ad un certo punto pareva preannunciare un’estate con i fiocchi. Eppur s’è mosso, verrebbe da dire: poco e chissà quanto male (o bene), perché questo dovrà dirlo il campo, ma quando c’era l’”idea” (una sicuramente, ed era di Benitez), s’ebbe l’impressione (sbagliata) di ritrovarsi dinnanzi ad un orizzonte pirotecnico. Maxime Gonalons ha rappresentato il tormentone d’un semestre: compare a gennaio, probabilmente anche prima, poi si defila per il dietro-front del proprio presidente; ricompare, riemergendo dalle brume del mercato; diviene la centrale energetica del Napoli, l’unica mente dalla quale lasciarsi illuminare, sta per firmare, anzi deve, perché persino Aulas s’è convinto, ha preso un aereo, è partito dal Brasile, ha raggiunto De Laurentiis a Roma e devono chiuderla lì. Ma, colpo di scena, Gonalons si sente folgorato sulle strade della sua Lione, dalla quale non vuole andarsene, perché lui va solo dove lo trascina il cuore.
«E invece si è già pentito, perché il Lione è stato eliminato dall’Europa League ed in campionato sta facendo fatica» . La rivelazione contro-choc la fa Fabrizio Ferrari, manager che spazia in Francia e che nella vicenda Gonalons ha avuto un ruolo, a Calcionapoli24, e ciò basta per disegnare uno scenario un po’ schizofrenico del football, delle sue manie e crisi d’identità. Va aggiunto che Gonalons non è mai seriamente scomparso dai pensieri di Benitez, che sabato, alla vigilia della gara di Genova, lo ha evocato: «Ora che arriverà David Lopez, non aspettatevi che sia Gonalons» . Oh, yes: a dimostrazione, ennesima, della considerazione che Benitez ha per quel “monello” che dopo averlo sedotto (calcisticamente) lo ha inaspettatamente abbandonato. Ma le storielle del calcio non finiscono mai e nella rivelazione di Ferrari c’è anche una lettura diversa d’un noir che nel calcio è intramontabile: la possibilità di una riapertura (a gennaio) d’un dialogo che sembrava compromesso già nell’inverno scorso (ricordate, De Laurentiis: «con loro non tratto più» ?) e che magari, visti gli esiti desolanti della scelta di vita, spinga ad una controscelta di campo. Ma (per ora, solo per ora) les jeux sont faits.
Fonte: Corriere dello Sport
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