Coup de theatre. Sono più o meno le 17.30 quando Jean-Michel Aulas, istrionico presidente del Lione, chiama personalmente RMC Sport chiedendo di intervenire in diretta. «Mi sentite?». Forte e chiaro. La radio è tutta sua: «Vi do lo scoop». Popolo in delirio. «Gonalons non andrà al Napoli. Ho rifiutato un’offerta di diciassette milioni di euro». Dieci più tre, per amore di verità, ma a questo punto è un dettaglio. Il fatto serio è che è finita così, con la dichiarazione spontanea del signor OL, l’estenuante trattativa durata due mesi, facciamo anche settanta giorni, per Maxime Gonalons. Napoli furibondo, infastidito a dire poco dal finale a sorpresa: lunedì sera De Laurentiis aveva accettato la richiesta di Aulas, dieci milioni di euro più tre di bonus, considerava l’affare chiuso e il giocatore in arrivo. Poi, truccatori e costumisti in scena: «Non vendo Max». La notte porta consiglio, ma spesso anche scompiglio. Che beffa. Tutto da rifare.
IL RETROSCENA – E allora, il grande rifiuto. Inaspettato, improvviso. Un colpo di spugna che, in un attimo, ha cancellato il lavoro certosino del d.s. Bigon e la disponibilità di De Laurentiis, facendo calare il sipario su una trattativa datata e ormai definita. I fatti, dicevamo. Domenica, come anticipato dal presidente azzurro, era attesa la risposta di Aulas. Osso duro, scafato e imprevedibile dirigente di una società in difficoltà economica che, fino alla fine, ha tirato sul prezzo provando a limare la distanza tra domanda, tredici milioni, e offerta, dieci milioni. Una maratona che, lunedì sera, sembrava giunta al traguardo: contatto telefonico, De Laurentiis accetta e rilancia: dieci milioni più tre di bonus. Lo champagne va in ghiaccio: Gonalons, del resto, era già d’accordo e pronto a partire. Poi, il dietrofront di ieri: «Non vendo il capitano: resta con noi. Ho parlato con il nostro allenatore, che mi ha chiesto di trattenerlo, e con Maxime, che s’è convinto. Era lusingato, ma non avrebbe potuto giocare l’Europa League, avendola già disputata con noi. Accordo per giugno? Al momento, no». Fine delle trasmissioni.
PIANO B – Il resto? Rabbia e amarezza: inutile girarci intorno, il Napoli ha sprecato tempo prezioso, per le bizze d’Oltralpe, e ora dovrà rivedere i piani. Magari rinverdire le idee ovviamente accantonate e virare con decisione verso altri obiettivi. Il piano B è stato discusso già ieri dal d.s. Bigon, pendolino tra Milano e Roma, De Laurentiis e Benitez dovranno ora rivalutare in fretta le mosse più adatte cercando di riaprire trattative che erano state accantonate: tornano così d’attualità Song, 26 anni, del Barcellona e Fernando (26), brasiliano del Porto in scadenza di contratto: il suo manager, Antonio Araujo, ha confermato il contatto con il Napoli, ma dal club azzurro filtra pessimismo: operazione molto complessa e in corsa c’è anche il Milan. L’elenco, comunque, comprende anche altri giocatori monitorati prima di puntare su Gonalons: i francesi Etienne Capoue (25) del Tottenham, offerto prima di Natale, e Yann M’Vila (23) del Rubin Kazan sono di nuovo sotto osservazione. E ancora: il brasiliano dell’Anzhi, Jucilei (25), e l’argentino Banega (25) del Valencia.
IN ITALIA – Ma non solo. Comincia a muoversi qualcosa anche da queste parti: con il Parma è in piedi un discorso che porta a Marco Parolo (28), offerto a più riprese, ma De Laurentiis attende prima di affondare. L’affare, comunque, è in piedi. L’ultima idea, interessante, porta invece a Jorginho (22), il brasiliano-rigorista del Verona inseguito anche dal Milan e dalla Fiorentina. La caccia riparte. Giusto il tempo di sfoltire la lista e mirare.
Fonte: Corriere dello Sport
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