In mediana stat virtus: là, in quella terra di nessuno in cui ormai si scoprono vuoti sempre più evidenti; in quelle zolle di campo in cui servono fusti per interdire e anche materia grigia da seminare. E il mediano che t’aspetti, al termine d’un braccio di ferro da dieci milioni di euro, è Maxime Gonalons (25 anni a marzo), l’esponente principale per riprodurre la corrente di pensiero rappresentata (in panchina) da Rafa Benitez, il centrale cui consegnare le chiavi del progetto, quel regista che sa essere da lotta e anche da governo: si fa, stavolta si fa, e se non è ancora accaduto qualcosa nella notte, Stretta finale per ottenere il sì di Aulas, presidente del club transalpino Intanto Mertens chiama il suo amico Vermaelen…mentre i
giornali sono in stampa e l’universo dorme, il sì è destinato ad arrivare in giornata.
EFFETTO G – La Befana s’è messa in viaggio all’alba, riattivando contatti mai sospesi, ripartendo in pressing sul Lione – e sul presidente, Aulas – ripresentando l’offerta da dieci milioni di euro, ricordando che il tempo sta passando e che si rischia di demolire quanto costruito. «Parliamone più tardi, lasciateci riflettere». Appuntamento al buio della notte o magari alle prime dell’alba: ma con una risposta, e una soltanto, per decidere il proprio destino, per capire cosa farne della mediana e delle virtù, per arginare l’emergenza scatenata dall’assenza (e dalla preoccupazione) per Valon Behrami, che stamani va in Germania per un consulto e per essere rassicurato.
(QUASI) FATTA – L’ottimismo è merce rarissima, al mercato: però stavolta la cogli nello stanzone in cui va in scena il summit del dopo-partita; la ritrovi nei volti di De Laurentiis, nella espressione serenissima di Benitez e persino nel silenzio di Riccardo Bigon. Fatta ma forse conviene evitare di sbilanciarsi, quasi fatta: perché al mercato nulla è per sempre, manco quelle indicazioni che sono arrivate poco prima che cominciasse Napoli-Sampdoria, nell’ennesima telefonata con Lione (con Aulas), in quel dialogo tra sordi, perché i milioni offerti restano dieci e stavolta prenderli o lasciare Gonalons disilluso e con la valigia carica di frasi a effetto: «Quando ti chiama una squadra come il Napoli…».
E POI, E POI – Quando ti richiama il Napoli e ti propone l’assegno da dieci milioni di euro, avendo il gradimento del calciatore, c’è ben poc’altro da aggiungere: però la tempistica impone meditazione e a Bigon ciò non sottrae l’impengo di guardarsi intorno a prescindere, di continuare a pensare un pochino a Parolo del Parma, perché a centrocampo son pochi e perché Gonalons non potrà giocare in Europa League.
ALTRE SITUAZIONI – Ma il mercato è anche altro: è Paolo Cannavaro, a esempio, che ormai si ritrova ai margini, che non gioca un secondo da tre mesi, che aspetta segnali dalla Lazio; è anche Gokhan Inler, ritrovatosi (orgogliosamente) nel taccuino di Klopp; ma è pure la ricerca di un difensore centrale, però legato alla partenza del capitano: l’elenco s’è andato restringendo e, gratta gratta, sono rimasti il belga Vermaelen (29), sul quale s’è scatenato Mertens per trascinarlo di peso al San Paolo, e (ma di striscio), quell’Agger divenuto ormai titolarissimo nel Liverpool. Il primo chiaramente molto più del secondo, però ben dopo Gonalons: stanno per scorrere i titoli d’introduzione
Fonte: Corriere dello Sport
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