L’identikit è ormai tracciato e l’erede di Cavani deve avere un profilo a prova di bomber: la lista per la spesa (straordinaria) è stata allestita e in cima alle preferenze, ormai, c’è Supermario Gomez, un metro e novanta di sensibilità in quei sedici metri che rappresentano la sua area di competenza.
Pronti, ripartenza e via (virtualmente) in direzione Monaco di Baviera, in quell’universo nel quale il Napoli si ritrova in sintonia come in pochi altri: De Laurentiis e Rummenige hanno rapporti di assoluta cordialità assai prossimi all’amicizia, Bigon e Sammer sono legati da una visione calcistica comune e sedersi per parlare è questione di un attimo.
La prima telefonata è stata utile per capire, per avere un quadro autentico della situazione: la Fiorentina è viva, presente e graditissima al calciatore tedesco, ma i margini per intervenire – senza fare «sgarbi» a Della Valle – esistono eccome. E allora, all’attacco di Gomez (che compirà 28 anni dopodomani, auguri), un panzer da mille e una notte (centoquindici reti realizzate con il Bayern, centoventuno con lo Stoccarda e una gioielleria in casa in cui ci sono tre scudetti, una Champions, coppe varie e pure titoli da capocannoniere) e con la calma che può continuare a rappresentare la virtù dei forti, in un braccio di ferro assai amicale con la Fiorentina.
IL CONTATTO – Il mercato ha una tempistica tutta sua e l’atterraggio di Leonardo a Roma, giovedì, ha spinto il Napoli a decollare in maniera decisa su Mario Gomez, per il quale c’è un curriculum che parla: la telefonata che ha avviato questo valzer sulla punta bavarese è di venerdì mattina e la seconda mossa, che prevede la discussione più approfondita sulle cifre e sulle variabili impazzite (l’ingaggio, i diritti d’immagine del calciatore) è stata chiaramente rinviata a domani. L’affare è in fase embrionale ma i particolari che costituiscono l’essenza d’una vicenda di complessa definizione inducono il Napoli a sentirsi possibilista: 20 milioni al Bayern Monaco, 4,6 al goleador e una dimensione internazionale consolidata attraverso l’innesto d’un top player che incide in maniera massiccia attraverso una media realizzativa da star.
OCCHIO A… – Dzeko, of course: perché fossilizzarsi sarebbe errore strategico che un club di richiamo assoluto non corre mai. Gomez è il «centravanti» individuato per non far rimpiangere Cavani, per rimuovere quel velo di inevitabile malinconia che ricopre queste giornate tormentate, però il mercato offre altro ancora e le valutazioni restano palpabili. Edin Dzeko (27) è un altro esemplare rassicurante e la sua fisicità costituisce garanzia: ha un costo elevatissimo (intorno e forse oltre i trenta milioni di euro) ma gli spifferi che arrivano da Manchester (sponda City) sussurrano di una certa insoddisfazione del bosniaco. E poi c’è Robert Lewandowski, il più giovane della «triade» del gol finita sott’osservazione: ma c’è la fila, bisognerebbe intrufolarsi in un’asta dispendiosa non solo economicamente e il ritiro comincerà tra breve. Destinazione Dimaro. Poc’oltre Riva del Garda, dove Gomez sta aspettando.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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