Bigon stenta a crederci. «A fine primo tempo non immaginavo mai di perdere una partita del genere. Abbiamo fiducia perchè siamo riusciti a creare tanto gioco contro la Lazio. La benzina non è finita, il Napoli c’è. La finale di coppa Italia non è una distrazione ma un pensiero sicuramente sì». Il direttore sportivo che è in attesa di mettere la firma sul rinnovo del contratto blinda la squadra.
Ovviamente questo per il Napoli è il momento più delicato della stagione. Seconda sconfitta consecutiva dopo quella contro la Juventus, ora il terzo posto è lontano sei punti, pesante la sconfitta nello scontro diretto contro la Lazio di Reja. Quarta partita senza vittoria, dopo il ko in Champions contro il Chelsea sono arrivati due pareggi e due sconfitte. Il Napoli in campionato ha rallentato di brutto e ora è quinto dietro Juve, Milan, Lazio e Udinese. Mercoledì di nuovo in campo, nel turno infrasettimanale c’è l’Atalanta al San Paolo. Un altro cliente scomodo, ma la vittoria adesso è veramente d’obbligo per recuperare terreno. Però ci saranno altre due assenze importanti, entrambe in difesa: Cannavaro e Britos erano diffidati, sono stati ammoniti e salteranno la prossima sfida contro la formazione di Colantuono. Saranno ancora assenti Zuniga, che deve scontare il secondo turno di squalifica, e Maggio che deve recuperare al meglio dall’infortunio muscolare. Quattro assenze, due in difesa e due a centrocampo quindi.
Mazzarri si ritroverà ancora in emergenza e si riproporrà il problema della mancanza degli esterni. Contro la Lazio ha sopperito cambiando modulo e affidandosi a quattro tenori contemporaneamente. Mercoledì bisognerà valutare se si affiderà di nuovo a uno schieramento ultraoffensivo o se tornerà al modulo più abituale riproponendo Dossena da primo minuto. Oggi già in campo, Pasqua di lavoro per gli azzurri. Martedì sarà già rifinitura e poi di nuovo campionato. Continua il tour de force del Napoli. Otto gare di campionato con due turni infrasettimanali e la finale di coppa Italia, tutto ciò dopo essere usciti agli ottavi di finale di Champions. «Ma la benzina non è finita», la frase del direttore sportivo Bigon suona da carica alla squadra chiamata a scuotersi. Dopo la serata choch di Londra è arrivata una sola vera gioia, la vittoria nel ritorno di coppa Italia contro il Siena al San Paolo e la soddisfazione di aver rimontato due gol all’Udinese. Per il resto solo delusioni, il pareggio subito in rimonta contro il Catania e le due sconfitte consecutive con Juventus e Lazio. All’Olimpico Pandev sembava aver rimesso in corsa il Napoli, il macedone ha segnato l’attesissimo gol dell’ex esultando in maniera rabbiosa ma non è bastato. Il Napoli ha perso 3-1, stesso punteggio con il quale perse l’Inter nell’altro precedente in cui il macedone segnò da ex alla Lazio.
Una delle tante note negative della serata, come il primo rigore fischiato contro al Napoli in campionato (netto il fallo di Britos su Rocchi) e poi realizzato da Ledesma. Ma un rigore c’era pure nettissimo a favore del Napoli, proprio su Pandev ma l’arbitro Mazzoleni non l’ha fischiato. La sesta rete stagionale con la maglia azzurra di Pandev non ha portato gioia, agli azzurri non è servita per evitare una pesate sconfitta. E ora la Champions League è lontana.
Allo stadio anche il figlio di Giorgio Chinaglia: «Sono commosso di essere all’Olimpico. Mio padre viveva per la Lazio». La squadra ha ricordato il bomber presentandosi in campo con la maglia dello scudetto 1974.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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