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Gol e freccette il magic moment di SuperMario

Al Napoli non ha mai segnato e questa è già una notizia. Perché lo score di Mario Balotelli è impressionante: 20 gol con l’Inter, 12 con il Manchester City, 6 con l’Under 21 e uno, bellissimo, con la Nazionale. Al Napoli non ha mai segnato, lui che più volte ha confessato di adorare la città. Lo ha ribadito anche martedì scorso, al termine dell’amichevole con l’Uruguay, incalzato dalle domande dei cronisti nella pancia dello stadio Olimpico: «Napoli? Sì, mi piace molto».
Resta da capire quale parte della città gli piaccia: più che per le prodezze sui campi da calcio, da queste parti bad boy Balotelli è diventato famoso per le sue scorribande tra le Vele e i Quartieri Spagnoli. Nel giugno del 2010, un paio di settimane prima di volare in Inghilterra, SuperMario s’è fatto accompagnare tra i palazzoni di Scampia dall’imprenditore Marco Iorio (poi arrestato per riciclaggio) per una visita guidata in una fabbrica di stupefacenti. Qualche anno prima, in partenza per Capri, aveva perso nelle acque di Mergellina un braccialetto d’oro e diamanti colorati, poi ritrovato dai proprietari dell’ormeggio dove passano tutti i vip diretti alle isole del Golfo o in Costiera. E forse non è un caso se, dopo tante avventure, Balotelli sembra aver trovato una certa serenità al fianco di una bella ragazza napoletana, Raffaella Fico, starlette di Casalnuovo.
Che sia merito o no dell’ex gieffina, SuperMario ha messo la testa a posto. Almeno sul campo. Archiviati espulsioni e plateali gesti di protesta, Balotelli ha ripagato la fiducia di Mancini – che lo fece esordire giovanissimo con l’Inter e lo ha fortemente voluto a Manchester – e conquistato il pubblico d’Oltremanica. Non c’è gara, all’Etihad Stadium, in cui i city supporters non gli cantino il coro che ormai è diventato un tormentone:

«Oh, Balotelli. È un attaccante, è bravo a giocare a freccette, è allergico all’erba dello stadio ma quando gioca è un fuoriclasse…»

Partito in quarta fila, ultima scelta di Mancini dietro Aguero, Dzeko e Tevez, SuperMario ha saputo aspettare il suo momento in silenzio per poi cominciare a segnare appena ne ha avuto la possibilità. Prima il gol in Carling Cup contro il Birmingham, su assist di Kolarov, poi il primo sigillo in Premier League contro l’Everton. Da allora Balotelli non s’è fermato più e ha messo in fila vittime eccellenti fino alla clamorosa doppietta nello storico 6-1 del City all’Old Trafford, nella tana del Manchester United di sir Ferguson. Reduce da tre turni di squalifica dopo l’espulsione rimediata un anno fa contro la Dynamo Kiev, SuperMario ha timbrato con un gol anche la prima in Champions League contro il Villarreal. Una rete dagli undici metri, come sabato contro il Newcastle.

«Mario è fantastico, fenomenale, è impossibile per lui sbagliare un rigore»,

lo ha applaudito Mancini a fine gara. Tutto il City è ai suoi piedi. L’Italia di Prandelli anche. E domani c’è il Napoli.

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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