Uno scugnizzo belga. Non solo e non tanto per la tecnica, la fantasia e la vivacità, anche per l’integrazione con la città e l’attaccamento alla maglia azzurra. Sei mesi dopo il suo arrivo, Dries Mertens ha conquistato tutti. Gol, assist, serpentine, percussioni rapide e tackle da mediano: la mezza punta belga tra i migliori azzurri dell’ultimo mese. Prestazione monstre contro l’Arsenal, prova ancora più convincente con l’Inter, e non soltanto per il gol. Fin qui il nazionale belga ha messo insieme 19 presenze (13 in campionato) segnando due reti e fornendo 6 assist: un media più che buona, considerando che ha giocato solo 10 volte dall’inizio per 924’ totali. Ala sinistra, destra o nella posizione centrale non fa differenza, Mertens ha convinto Benitez e tifosi dopo un paio di mesi di fisiologico ambientamento. In realtà Dries si è subito integrato con la città, della cui bellezza si è innamorato fin dal primo giorno a Napoli. Lui, primo acquisto, per 10 milioni dal Psv, dell’era Benitez.
In azzurro ha scelto lo stesso numero di maglia dei due precedenti club olandesi (la 14) e sposando la causa azzurra senza pentirsi neanche quando giocava poco. «Ho fatto la scelta giusta – ha detto più volte – sono felice in azzurro, voglio vincere col Napoli». La sua storia di calciatore è particolare: nato a Leuven (o Lovanio), cittadina di 100mila abitanti nel centro delle Fiandre, a 30 km da Bruxelles (dove peraltro ha legato con il proprietario del ristorante italiano “Pepenero”), cresciuto nelle giovanili dell’Anderlecht, è stato scartato anche dal suo successivo club, il Gent, perché in Belgio vigeva la moda degli attaccanti aitanti e non brevilinei. Dries fu “costretto” a emigrare in Olanda, dove ha trovato in John van den Brom (attuale tecnico dell’Anderlecht) il suo mentore nell’Agovv Apeldoorn, squadra olandese di Seconda divisione, dove è esploso segnando 30 gol in 108 partite e conquistando il premio di miglior calciatore del campionato. Qui conosce Jacer Chadli, anch’egli emigrato dal Belgio, con cui stringe un’amicizia fraterna che dura ancora oggi, visto che sono compagni in nazionale e possibili avversari in Europa League (Chadli gioca nel Tottenham).
Il salto di Dries all’Utrecht e poi al Psv è storia nota, meno le sue incredibili cifre: 17 gol e 27 assist con il primo club in 69 gare, 37 reti e 33 assist in 62 partite con l’Eindhoven con cui vince Coppa e Supercoppa d’Olanda. Di Napoli ama il cibo e la città: non a caso ha scelto di vivere in un appartamento panoramico di Posillipo con la fidanzata Kat Kerkhofs e con la cagnolina Juliette. Insieme passano molte ore romantiche tra ristoranti del lungomare, cene in Costiera, blitz (nella scorsa estate) a Capri e a Ischia, ma anche visite culturali. Dries e Kat hanno visitato la Reggia di Caserta, il Parco Nazionale del Vesuvio, il Belvedere di San Martino, come certificato anche dalla loro intensa attività sui «social» (Mertens ha 86mila followers su Twitter). Dries, fan del rapper Drizzy e di Chris Brown (musica R&B), è anche un grande appassionato di motori: di recente si è fatto riverniciare di color nero il suo Range Rover Evoque Black Pack Edition, con cui spesso sfreccia a Castelvolturno. Ama lo shopping in via Chiaia e anche frequentare i localini: ha legato molto con Higuain e Reina, ma anche con Insigne, dal quale ha appreso qualche parola in dialetto sin dal ritiro a Dimaro. «Sono molto contento per il gol segnato all’Inter, la vittoria è stata molto importante», ha riferito domenica sera. Ha tre obiettivi nel mirino: agguantare la Roma del suo amico Strootman (insieme nel Psv), vincere con il Napoli e disputare il Mondiale con il Belgio da protagonista. Prima, però, c’è da battere il Cagliari di un altro amico e compagno di Nazionale, Nainggolan, con cui si scambia tweet a ripetizione.
Fonte: Il Mattino
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