Il ruggito del re leone è un inno (moderato) all’ottimismo, un invito (collettivo) alla fiducia, un (cauto) desiderio di stupire ancora: giù la maschera, c’è un altro Gokhan Inler, prossimo alla investitura di regista classico, saturo di napoletanità acquisita in trecentosessantacinque giorni cerchiati in azzurro. Ciak, si riparte: e nella foresta s’ode un voce.
Inler, sembra un Napoli (ri)costruito tatticamente apposta per lei? «Nel nuovo sistema di gioco mi trovo a mio agio, giocavo così all’Udinese. Mi auguro di poter dare maggior sicurezza alla nostra difesa»
Inler alla Pirlo si piace?
«Nessun paragone, lui è fortissimo ed io sono diverso nei movimenti e nelle giocate. Mi auguro di poter dare maggior sicurezza alla difesa, là davanti».
E’ un Napoli alla svizzera.
«Sento quello che dite, non entro nel merito delle vicende di mercato. Posso però dire che conosco Behrami, è ambizioso e vuole vincere».
Che squadra siete?
«Abbiamo perso solo il pocho, poi è rimasta l’intelaiatura della passata stagione. La continuità è un valore aggiunto, nel calcio: ci conosciamo, sappiamo pregi e difetti di ognuno di noi, sentiamo dentro lo stesso richiamo. Il progetto prevede grandi cose e questo Napoli vuole riuscirci».
Il miglior Inler, in Italia, due anni fa; ma quello della passata stagione quando è distante in termini percentuali dal regista dell’Udinese.
«Io sono soddisfatto di quello che sono riuscito a fare. E’ vero che la fatica si è fatta sentire, che tra campionato, Champions, coppa Italia e Nazionale ero sempre in campo. Ma siamo riusciti a vincere un trofeo importante, abbiamo fatto gran bella figura in Europa. Forse m’è mancato qualche gol in campionato».
Juventus davanti e poi?
«E’ ancora presto per fare griglie, il mercato dura sino a fine agosto ed i valori possono cambiare. Noi di scudetto non parliamo, meglio i fatti che le parole. Ma io so che Mazzarri è carichissimo, siamo pronti a seguirlo. Siamo reduci da un anno meraviglioso, la serata di Roma resta indimenticabile. Però si volta pagina».
E si va a Pechino?
«Immagino un’atmosfera speciale. Sarà una sfida emozionante: arriveremo pronti e proveremo a vincerla».
Cosa ci sarà poi da chiedere al prossimo Napoli?
«Avremo tanti impegni, l’Europa League potrà essere d’aiuto per arricchire la nostra esperienza internazionale e per farne fare ai giovani. Io spero solo che sia possibile regalare ulteriore gioia ai nostri tifosi: questa è una città bellissima, che vive di calcio».
Il neo del «vecchio» Napoli: prendeva troppi gol.
«Siamo qui per migliorare: ne prenderemo di meno, vedrete».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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