Il nuovo Project-Fashion-Label della Global Striker di Essen (Germania) ora sta cercando di ottenere un’ingiunzione contro la maglia mimetica “Camo Fight” del Napoli, indossata per le partite in trasferta nella Champions League, per il prossimo incontro con il Borussia Dortmund, previsto per martedì, 26 novembre 2013. Diverse proposte per discutere in modo informale e per risolvere in modo pragmatico il potenziale problema del plagio sono state respinte, sia dal fornitore tecnico del Napoli – la società Macron – e dalla SSC Napoli stessa. Da tre mesi è aperta la questione, se il Napoli ha danneggiato gli interessi del Project-Fashion- Label della Global Striker di Essen (Germania). La maglia “Camo Fight”, che il presidente de Laurentiis ha pubblicizzato come “nuova ed unica”, secondo i risultati di una ricerca risale a dei modelli della Global Striker che inizialmente si sarebbero dovuti produrre presso gli stabilimenti di un’azienda nelle vicinanze della città di Napoli. Questa società, alla quale sono stati consegnati, all’inizio dell’anno 2013, gli schemi di progettazione ed i disegni layout della Global Striker, produce in Cina, nella stessa fabbrica dove produce la Macron, l’azienda di Bologna, attualmente fornitore tecnico del Napoli. La ripetuta richiesta proposta dalla Global Striker di appianare nell’ambito di un incontro personale con il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis, il possibile equivoco riguardante il plagio, non è stata mai accolta, né dalla SSC Napoli, né dalla società Macron. La Macron ha solo inviato, in data 19 Agosto 2013 un breve parere, dichiarando che la maglia era stata ideata dal proprio reparto di progettazione, sotto la supervisione del Management del Napoli e che il proprio ufficio legale era stato informato dei fatti. Nelle comunicazioni intercorse con la SSC Napoli é stato coinvolto da parte della Global Striker, in qualità di mediatore, l’artista e curatore di fama internazionale Andreas Ryll che vive in Italia da molti anni. Il suo compito era di chiarire e di appianare personalmente, in modo informale le eventuali incomprensioni esistenti. A questo discorso il dott. Alessandro Formisano Head of Operations Sales and Marketing del Napoli ha risposto con due lettere formali del 03 Settembre e del 24 ottobre 2013. Queste due lettere – i cui contenuti sono identici – spiegano in alcuni passaggi che il disegno Camouflage è molto diffuso nel mondo della moda e tutti le (presunte) affermazioni vengono respinte. Andreas Ryll da sempre grande sostenitore del SSC Napoli dichiara: “Nei miei contatti con l’assistente del presidente de Laurentiis ed il Dott. Alessandro Formisano avevo chiaramente sottolineato che la Global Striker non desiderava alcuna controversia, indipendentemente dal fatto, che la maglia “Camo Fight” del Napoli sembrasse simile ai modelli prodotti dalla Global Striker. Ed infine poichè il passato non si può cambiare, la missione della Global Striker “We love football – We love our planet” (“Noi amiamo il calcio – Noi amiamo il nostro pianeta”) avrebbe dovuto caratterizzare le nostre conversazioni. Non giova a nessuno, se la reputazione del calcio viene danneggiata in pubblico. Purtroppo, ho atteso per settimane, invano, una telefonata di conferma per un incontro col presidente de Laurentiis e la dirigenza del Napoli.” La filosofia del marchio Global Striker che è anche partner della Global United FC, la più grande fondazione del mondo del calcio, prevede un attivo impegno sociale in progetti comuni, in tal senso la Global Striker avrebbe voluto coinvolgere la SSC Napoli nella seguente proposta: organizzare, partendo dallo Stadio San Paolo di Napoli, ed un anno dopo in Essen/Germania, una partita di beneficenza della Global United World Selection con giocatori, campioni d’Europa e dell’Africa contro una squadra di ex giocatori professionisti del Napoli. Tutti i ricavi derivati da queste partite (biglietti, merchandising, diritti TV, ecc.) avrebbero dovuto finanziare un progetto sociale comune a Napoli e nella zona della Ruhr in Nordreno-Westfalia. Con questa idea, la Global Striker e la Global United FC Foundation, avrebbero dato l’opportunità a bambini e giovani, provenienti da aree depresse, di giocare a calcio, costruendo il proprio spirito di squadra e la fiducia per la vita quotidiana, il tutto sotto la guida e la supervisione di un ex-superstar del calcio. “Il comportamento approssimativo e poco collaborativo della Macron e della SSC Napoli ci costringe ora a dimenticare, purtroppo, questo grande progetto. Non avremmo voluto parlare di plagio o evidenti violazioni di copyright. Avremmo voluto porgere la mano verso il Napoli ma purtroppo è stata rifiutata”, ha detto il capo della Global Striker Tilmann Meuser, commentando così lo status quo. Il noto avvocato di Essen ed ambasciatore del marchio Global Striker, Ralf Bockstedte, che gestisce parallelamente al suo ufficio, con successo, l’agenzia internazionale di consulenza per giocatori di calcio “players’ interests”, ha assunto ormai la questione e dichiara: “Posso solo anticipare sullo stato delle cose che stiamo verificando dal punto di vista giuridico di ottenere un’ingiunzione contro la maglie “Camo Fight” della SSC Napoli.” La Global Striker possiede per il Camouflage-Design , da un lato, la tutela europea del diritto industriale, dall’altro, la tutela del relativo marchio. L’azienda dispone di una serie di modelli finora non pubblicati che sono più che simili alla maglia “Camo Fight” del Napoli. Invece i completi “Camouflage Magic Olive”, prodotti dalla Global Striker, a cui si riferisce l’argomentazione del Napoli e della Macron sono lontanissimi dalla somiglianza con la maglia “Camo Fight” ed i relativi modelli. Che cosa potrebbe significare questo per il Napoli e la Macron? Se il Napoli, in occasione della partita di Champions League, il martedì, 26 novembre a Dortmund, dovesse entrare in campo con la maglia “Camo fight”, correrebbe un rischio molto elevato che questa maglia venisse sequestrata sotto agli occhi del pubblico. In ogni caso il Napoli sarà sanzionato con una notevole multa.
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