Il Ctl Campania e i suoi sostenitori non c’entrano nulla con gli incidenti di domenica avvenuti al Vomero. Lo dice a chiare lettere, e lo scrive in un comunicato, Giovanni De Micco, presidente della formazione che milita nel campionato di serie D. La società è risultata, suo malgrado, vittima degli eventi che hanno portato frange di tifosi del Napoli a organizzare un vero e proprio raid contro i sostenitori del Foggia che avrebbero assistito di lì a poco al Collana al match di campionato contro il Ctl Campania. «L’episodio – sottolinea De Micco – non può essere addebitato ai nostri sostenitori e non solo perché non c’è mai stato alcun precedente calcistico tra le due società, poichè nessuna società ospiteha mai subito atti negativi, o scorretti, da parte del pubblico che sostiene la squadra nelle partite casalinghe, composto, per la maggior parte, da famiglie». Quella del Ctl Campania è una storia di una società senza casa per motivi di agibilità e che ha trovato nel Collana la sua sistemazione «grazie all’interessamento del sindaco e dell’assessore allo Sport. Noi facciamo dell’aggregazione la nostra bandiera e di questa cosa ne è ben consapevole anche il presidente della V municipalità Mario Coppeto che parla di volere solo sport gestibili al Collana. Se ne fa una questione di logistica, rispondo che evidentemente non si è stati capaci di gestire l’afflusso di 60 tifosi ospiti che tra l’altro hanno visto la partita in mezzo a noi, tra le nostre famiglie, con i nostri sostenitori, nello spirito sportivo. Se parla di non ospitare il calcio – conclude – allora l’unica cosa da sottolineare è che non esistono sport di serie A e di serie B così come non esistono quartieri di serie A e quartieri di serie B. E non vedo perché per colpa di frange delinquenziali, che non ci appartengono, a pagare debba essere il Ctl Campania che con la vicenda non c’entra nulla».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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