Il silenzio degli innocenti. Almeno a sentire loro. La Juventus capolista, che si sente circondata dopo lo scandaloso annullamento del gol del Catania nella nona giornata, si presenta alla super-sfida con l’Inter rinunciando ancora una volta alla conferenza stampa pre-partita di Angelo Alessio. Era accaduto alla vigilia dell’incontro con il Bologna e la scelta era stata voluta dal club per evitare all’allenatore in seconda di Conte domande imbarazzanti sul gol annullato a Bergessio al Cibali. Accade però anche alla vigilia del cosiddetto derby d’Italia, che dopo tanti anni torna a essere importante per la conquista dello scudetto. La Juve si presenta con quattro punti di vantaggio sull’Inter e sei sul Napoli (con Mazzarri spettatore più che interessato alla sfida), e la possibilità di lanciare la fuga vincente. Una partita intorno alla quale si è creato negli ultimi due giorni un clima mite, con voglia di pace e distensione tra due club in guerra dal 2006. Agnelli ha invitato Moratti allo stadio in cui non è mai stato, Moratti ha ringraziato ma a Torino tacciono ancora, per non rischiare anche soltanto piccole insidie dialettiche e diplomatiche. Un fatto è certo: la Juve ha apprezzato molto l’atteggiamento del presidente dell’Inter dopo la sciagurata giornata di Catania e ancor più il suo giovane allenatore Stramaccioni, che ha escluso favoritismi voluti in favore dei bianconeri.
La parola al campo, dunque. La Juve ha capito che l’Inter fa sul serio e c’è un certo timore per una squadra che ha ritrovato gamba, morale e punti. Il grande dilemma della vigilia in casa bianconera è se confermare oppure no Paul Pogba, il francesino che ha risolto la partita con il Bologna. Ma sembra che prevarrà la logica dell’esperienza. L’altro dilemma riguarda l’attacco con cinque punte a disposizione per due posti. Per stasera la dovrebbero spuntare Vucinic e Giovinco. Scontato in difesa il rientro di Chiellini.
L’allenatore dell’Inter Stramaccioni, forte dei sei successi consecutivi in campionato, è al suo primo derby d’Italia. E parla. «È un buon momento e siamo cresciuti mentalmente – sottolinea il tecnico nerazzurro – credo che l’Inter arrivi a questa gara con tutte le carte in regola per giocarsela. Se firmerei per il pareggio? No, in maniera sincera. Però non vi dico la formazione». Possibile in attacco la rinuncia a Cassano, con Palacio e Milito a fare da terminali offensivi. Ha osservato soprattutto due partite della Juve, Stramaccioni. E spiega: «Dobbiamo cercare di partire meglio della Roma e finire meglio del Napoli – spiega il tecnico dell’Inter – I giallorossi hanno avuto un approccio sfortunato, il Napoli ha fatto una buona gara limitando tantissimo l’avversario ed è stato penalizzato su una palla inattiva. Questo dimostra che non ci si può concedere distrazioni contro la Juventus».
A dirigere l’incontro, dopo le polemiche, l’arbitro Tagliavento, considerato uno dei top: nella sua brillante carriera Inter-Samp del 2010 che fece infuriare Mourinho. L’allenatore portoghese si sfogò mimando il gesto delle manette. Nella passata stagione, la svista sul gol fantasma di Muntari in Milan-Juventus che scatenò la più grande polemica della passata stagione. Ma le statistiche dicono anche che con l’arbitro di Terni l’Inter ha quasi sempre vinto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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