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Gli ispettori passano al setaccio il S. Paolo a rischio squalifica, il pubblico dà prova di maturità

La gente fa festa nello stadio per una vittoria che fa sognare. Fuori è diverso: quando ormai mancavano poche centinaia di metri al San Paolo, intorno alle 19,30, il pullman che trasportava i giocatori del Marsiglia – che proveniva da Corso Vittorio Emanuele – è stato assalito da alcuni tifosi-teppisti del Napoli che si sono resi protagonisti di un lancio di oggetti contro la parte anteriore del bus. Il pronto intervento delle forze dell’ordine che scortavano il pullman ha evitato il peggio, ma non ha potuto impedire che i teppisti danneggiassero uno dei finestroni sulla sinistra del mezzo.

Per tutto la partita lo speaker del San Paolo è inseguito dagli incubi e non fa che rilanciare l’appello neppure fosse una musichetta: «Attenzione, è vietato l’uso di materiale pirotecnico». La scritta si insegue pure sullo striminzito tabellone dei distinti. Quasi illeggibile. In tal senso, le parole di De Laurentiis e del sindaco de Magistris hanno colto nel segno: né petardi, né bengala sono stati accesi neppure in occasione dei gol azzurri.
Qualcosa però ha rimbombato sul prato. Quasi tutto arrivava dal settore occupato dai tifosi marsigliesi che nello stadio erano entrati verso le 18. I dirigenti del Napoli hanno seguito passo dopo passo gli ispettori Uefa che si sono aggirati per le tribune come dannati. Sul San Paolo incombe la maledizione di una condanna sospesa che non consente scappatoie: se quelli della Uefa hanno visto qualcosa di storto, il supermatch con l’Arsenal si giocherà a porte chiuse. E non ci saranno ricorsi che tengono. Con un danno da 3 milioni di euro per le casse del Napoli. E allora giusto che ci sia uno steward posizionato ogni dieci metri nel terzo anello, costruito per Italia ’90 e simbolo di quei lavori fatti male. Il settore è off-limits: la Uefa ha avuto da ridire anche su queste. Ma pure a cercarli con la lente di ingrandimento, gli 007 della Uefa non trovano nessuno nel settore chiuso.
Resta il dubbio sulle vie di fuga, ovvero le scale di color giallo: in curva sono tutte occupate. Negli altri settori la vigilanza è perfetta. Difficile prevedere quello che hanno annotato gli uomini di Platini: di sicuro, all’interno dello stadio ha funzionato apparentemente tutto alla perfezione. Resta da aspettare. Ma i tifosi del Napoli presenti al San Paolo hanno dato prova di immensa maturità, limitando persino i cori anti-marsigliesi. Chapeau. E tra i tifosi il più felice di tutti fin dal primo minuto è stato un ragazzino di 10 anni, Marco, che con il Marsiglia ha coronato un suo sogno: scendere in campo al fianco di Albiol. Per lui ha un significato speciale: è il segno del ritorno alla vita.
Marco è uno dei pochi sopravvissuti all’incidente del bus finito giù dal cavalcavia di Monteforte Irpino. Incidente in cui persero la vita 40 persone, tra cui i suoi nonni e i suoi zii. Si è salvato miracolosamente, e aspetta il ritorno della sua famiglia, che è a Lecco, dove la mamma accudisce, la sorellina Francesca di tre anni e il papà uscito da appena un mese dal coma.

Fonte: Il Mattino

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