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Gli evangelisti scelgono il Matador come testimonial

Quando la fede diventa uno spot: la foto del Matador per invitare i tifosi del Napoli a prendere parta alla vita della Comunità Evangelica di Secondigliano. Adesivi un po’ ovunque, giovedì sera, nello stadio San Paolo con la scritta «Uno di noi… Noi come Cavani». E poi l’indirizzo della comunità, diretta dal pastore Michele Romeo. Un piccolo messaggio, un invito a prendere parte alla vita religiosa della comunità evangelica. Alessandro Iovino, biografo di Edi e autore con lui del libro «Quello che ho nel cuore», spiega: «Edi vive la fede in maniera discreta, da quando è a Napoli mi ha confidato di non aver mai messo piede in una comunità evangelica. Lui non si sente un pastore, non ama i sermoni. Non credo che abbia piacere che la sua immagine venga usata in questo modo». Cavani e Maria Soledad pregano attaccati a Skype con il suo padre spirituale, padre Huber, che sta in Uruguay. «Prima del calcio vengono famiglia e religione – conclude Iovino – La fede è un elemento costante nella sua vita».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

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