Il movimento è spontaneo e conta sei milioni di fedelissimi solo in Italia, gli altri sono sparsi per il mondo. E i club spuntano come funghi. Gli ultimi tre sono nati in Australia, in Cina ed in Giappone. Fa simpatia questo Napoli dei Cavani e degli Hamsik che nel giro di pochi anni è arrivato a competere per lo scudetto ed a sfidare a viso aperto la corazzata Juve. Il Napoli-società non ha ancora creato un’area fidelity o una card-premium per suoi supporters. Pochi, se non nulli, i privilegi riconosciuti ai soci dei vari circoli che si appoggiano all’Associazione Italiana Napoli Club. Questa fa capo a Saverio Passaretti e ad un gruppo di appassionati che si prodigano per fornire un minimo di assistenza agli iscritti, si danno da fare per agevolare l’acquisto dei biglietti, organizzano le trasferte e gestiscono una trasmissione televisiva. Al San Paolo occupano il settore distinti ed espongono gli striscioni dei loro club. Sono più di trecento ed alcuni di questi hanno delle attività ludiche in proprio: partecipano a campionati di calcio minori, s’incontrano per parlare del Napoli, ospitano degli addetti ai lavori per delle conferenze, si ritrovano spesso a tavola. Insomma punti di aggregazione per discutere e tifare per i propri beniamini.
CASA NUOVA – De Laurentiis non si è ancora dedicato ufficialmente al rapporto con la tifoseria raggruppata nei club che fanno parte dell’Associazione. Si è limitato a concedere una prelazione per gli abbonati, a semplificare l’acquisto dei biglietti per le gare casalinghe. Aspetta che vengano prese dal Comune decisioni in merito alla ristrutturazione del San Paolo o alla costruzione di un nuovo stadio. Dopo di chè anche il Napoli avrà modo di prestare le dovute attenzioni ai sostenitori più fedeli e corretti.
