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Gli avversari – Trapattoni non fa il tifo per gli italiani: «Non schiero riserve e nessun favore»

«Ricordo bene quanto accadde nel 2004 ma ora ci sono tanti occhi su Croazia e Spagna»

Cambiare l’Irlanda? «Non posso mettere cinque o sei nuovi, se lo facessi e l’Italia ci battesse penserebbero tutti che ho voluto favorirla». Dimissioni dopo l’eliminazione, già alla seconda giornata, ad Euro 2012? «Non ci penso proprio, ho più entusiasmo di tutti voi che scrivete. E non dimenticatevi che ho riportato l’Irlanda in un Europeo dopo 24 anni». Il possibile biscotto – o ciastko, come scrivono i giornali polacchi – fra Croazia e Spagna per far fuori l’Italia? «Molto difficile da fare, è molto tempo che ci sono occhi su tutte le situazioni che avvengono in giro per l’Europa. Nel calcio ci deve essere il fair play, anche se forse nel 2004 tutti questi occhi non c’erano». È un Giovanni Trapattoni che ha ritrovato la forma dialettica migliore, nonostante la batosta subita dalla Spagna, quello che offre il petto alle pesanti critiche della stampa irlandese, che gli chiede conto dei suoi errori e se non crede che sia il caso di dimettersi. «Il primo ad avere delle colpe è sempre il manager – dice il Trap – ma, sul campo, è anche stata la seconda volta che abbiamo sbagliato dopo pochi minuti e ci siamo subito trovati sotto di un gol. Così diventa tutto più difficile».
Il tecnico ”nonno” di questo Europeo, 73 anni suonati, ad andarsene proprio non pensa e, forte del contratto per altri due anni, ha tutte le intenzioni di condurre la Nazionale irlandese anche nelle qualificazioni mondiali, inseguendo il sogno di un viaggio in Brasile, nonostante una concorrenza che si chiamerà, nel girone, Germania, Svezia ed Austria.
Intanto però non vuole fare sconti all’Italia, proprio lui che assieme a Marco Tardelli, qui suo assistente, ha fatto la storia del calcio azzurro. «Ho in mente qualche giocatore per l’Irlanda del futuro – dice – ma li vedrete da agosto. I cambiamenti verranno in estate, qui non posso mettere cinque o sei nuovi: se poi l’Italia ci battesse, di me cosa direbbero? Che ne penserebbero in Spagna ed in Croazia? Quindi spazio a chi ha riportato l’Irlanda in un Europeo dopo 24 anni e che ora merita di esserci. Io sono fiero dei miei, e mi presenterò con un’ala e due attaccanti».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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