Rabbia. Ma anche fiducia, nonostante la dura decisione della Disciplinare, nei due calciatori Grava e Cannavaro e nel club azzurro. Questi i sentimenti che ieri hanno animato le discussioni di tutti i tifosi napoletani, vip e gente comune. Dai social network ai tavolini del bar, dai circoli dei supporter ai negozianti, dagli atleti di altre discipline agli artisti del mondo dello spettacolo: ovunque ieri in città è rimbalzata la notizia della penalizzazione della squadra azzurra e della sospensione di 6 mesi inflitta al difensore Gianluca Grava e a Paolo Cannavaro, il capitano della squadra partenopea. «È una decisione ridicola, immotivata ed ingiusta» commenta Maurizio Aiello, attore e amico di Paolo, assolutamente convinto dell’innocenza e della buona fede di quest’ultimo. «Stiamo parlando di un uomo onesto e sensibile, che in questo momento sta passando ore terribili. Non capisco poi perché punire anche la società. A gennaio – aggiunge – trovare un altro difensore di pari livello sarà un’impresa ardua, senza contare poi il disagio psicologico degli altri giocatori». E proprio sulla sospensione inflitta a Grava e Cannavaro si esprimono le maggiori perplessità. Anche Giuseppe Abbagnale, presidente della Federazione italiana canottaggio e simbolo del fair-play, commenta: «Al di là dei due punti, il principio del coinvolgimento oggettivo ha dei confini labili, bisognerebbe indagare nei minimi particolari. Come facciamo a sapere che quello che è stato considerato «reo» non abbia considerato una smargiassata i commenti del compagno, e sia quindi colpevole solo di superficialità?».
Analogo commento per Sal da Vinci «Credo che alla base di tutto ci sia una legge obsoleta, da rivedere. Incriminare un giocatore per aver omesso una denuncia mi sembra fuori da ogni logica. Escludendo a priori ogni altro tipo di responsabilità, per due sportivi ma soprattutto per due persone oneste come Paolo e Gianluca così presi dal mondo dello sport, ma quello pulito, devo dedurre che l’unica cosa giusta sarebbe rivedere la normativa che purtroppo la magistratura è tenuta ad applicare. Chi come loro e come me è a contatto con tanta gente può suo malgrado trovarsi in situazioni delicate da gestire».
Si dice stupito della sentenza anche lo schermidore olimpico Diego Occhiuzzi «Da sportivo – commenta – so che i regolamenti vanno rispettati, ma per lo stesso motivo posso dire che stare 6 mesi inattivi è terribile, praticamente una pena pari al doping, e mi sembra davvero troppo. La società poi non vedo come possa essere tirata in ballo per qualcosa che avrebbe commesso un solo giocatore». Sanzione eccessiva anche secondo il campione olimpico di spada Sandro Cuomo, oggi c.t. della Nazionale, che ricorda come «anni fa nello stesso periodo furono ritenuti colpevoli dello stesso reato sportivo un fiorettista ed un calciatore. Il primo fu fermato per due anni, il secondo per tre mesi e nel periodo estivo. Comminare una pena di sei mesi è una grande responsabilità. Mi auguro – aggiunge – che la giustizia tuteli tutti allo stesso modo e non usi due pesi e due misure, come in quel caso, perché sono eventi che lasciano l’amaro in bocca». Più che la perdita dei due punti, insomma, i tifosi sono preoccupati per l’assenza in campo di Grava e Cannavaro. Ne è convinto Maurizio Marinella, che nutre molte perplessità per le future decisioni di Mazzarri. «È un grande motivatore sia in campo che negli spogliatoi – dice – e visto il periodo non felice per il Napoli questa batosta davvero non ci voleva. Abbiamo scritto una brutta pagina della storia della nostra squadra e dobbiamo affrettarci a superarla, e a ricostruire. Ci ritroviamo con il morale devastato ed un ruolo da rimpiazzare. L’importante, comunque, è andare avanti». È invece Gino Rivieccio a esprimere la speranza di tanti: «È un’ingiustizia che si basa su un principio discutibile e che mi fa credere che il Napoli non goda di simpatie nelle alte sfere. Mi auguro che ci si ripensi, e che la pena dei giocatori sia almeno ridotta. Forse una scossa così forte, ci può far tornare a combattere in campo». Indignato, infine, il nuotatore olimpico Massimiliano Rosolino, secondo cui «non è così che si educa al fair–play, punendo una squadra che stranamente è sempre nell’occhio del ciclone e per di più a due anni dai fatti ed in pieno campionato. Si suppone una logica del sospetto che non ha a che fare con lo sport: chi mai andrebbe ad accusare un proprio compagno e per di più per qualcosa di cui non ha certezza?». Amarezza anche per la showgirl Anna Fusco, che ha dedicato al Napoli e ai suoi tifosi il calendario 2013: «Non sono preoccupata per i 2 punti di penalizzazione perché con i gol di Cavani li cancelleremo subito, ma Cannavaro no, il nostro capitano è un calciatore pulito, è il simbolo della squadra e non avrebbero dovuto toccarlo. Mi dispiace per la forzata e prolungata assenza di Paolo e Gianluca: adesso De Laurentiis dovrà prendere due bravissimi difensori per sostituirli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro