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Gli amici di Marek: «È sereno ma che paura»

Viaggio a Castelvolturno, oltre la barriera della privacy: «Vuole rimanere qui»

Il mondo favoloso di Marek Hamsik è in questa striscia di litorale domizio che per decenni ha inseguito il sogno di diventare la Malibù del Mediterraneo, ma dove si sarebbero accontentati anche di essere una piccola Rimini della Campania. «Qui a lui non è mai successo nulla, può uscire tranquillamente. E anche la moglie può farlo, sapendo che nessuno li disturba» spiega Enzo, uno dei tanti ragazzi che sono fermi qui, a mezzogiorno, davanti al cinema dove sono esposti i manifesti del nuovo film di Siani.
Marek ha scelto di vivere al Villaggio Coppola, dove è stato girato gran parte di Gomorra, a due passi dall’Holiday Inn di Castelvolturno, il quartier generale del Napoli, insieme con la compagna Martina Franova, ex giocatrice di pallamano e i suoi due figli. «È felice e sereno, è un cittadino onorario per noi, una specie di familiare: mai visto una volta dire di no a una foto, neppure dopo una sconfitta. Qui tutti conoscono tutti e nessuno lo disturba: e noi tuteliamo la sua privacy. E non gli è mai capitato nulla di brutto», racconta Federico, il giornalaio dell’unica edicola della zona, a Viale degli Oleandri.
Il giorno dopo la rapina choc, Marek trova riparo qui, nella villa che sorge proprio nel cuore della «Riviera Fontana Bleu – Città dell’Uomo», meglio nota anche come Pinetamare, un borgo che Legambiente ha a lungo inserito tra gli ecomostri partoriti in Italia. Altro che la Parigi lussureggiante di Lavezzi e Ibrahimovic. Il mondo di Marek è un mondo semplice. Come la sua cresta punk che fa il giro del mondo. Lo slovacco ha affidato la Bmw profanata alle cure di un carrozziere di Aversa. All’allenamento del mattino, per lui solo «defatigante» visto che è stato in campo tutta la gara con la Sampdoria, va a bordo di una Mini Cooper bianca. Potrebbe andare anche a piedi: casa sua non è lontana più di un paio di chilometri. Nello spogliatoio ha glissato con i compagni, solo qualcuno ha provato a scherzare: «Marek, ma ancora in giro con il Rolex te ne vai?». È apparso a tutti molto sereno, nonostante la grande paura della sera prima. Un’ora a Castelvolturno e poi via a casa. Dove ad attenderlo c’erano la moglie e i due figli.
Nelle stradine malandate come gruviere d’asfalto, si respira un’aria di voglia di riscossa. Raccontano che qui, quando finalmente il porticciolo turistico sarà realizzato, arriverà il boom turistico annunciato da anni. Come ai tempi d’oro degli americani. O meglio «’e ’merican». E qui Marek ha deciso di vivere. E anche a lungo: sono certi che ha appena comprato una nuova villa proprio nel cuore di Pinetamare. Vista sul mare. E poco importa che qui il mare sia ancora oleoso e non proprio azzurro. «È il segnale che lui a Napoli e nel Napoli vuole rimanere a lungo. Marek e la signora sono felici: poi nessuno gli fa mangiare un pesce più buono del mio», spiega ancora Ludovico che lavora nella pescheria che dà proprio sul porto dismesso.
Hamsik è il simbolo della voglia di riscossa del Villaggio Coppola. È come una medaglia al petto: e tutti si aggrappano allo slovacco. «Ma c’è anche Garics che qui ha rilevato un complesso sportivo. E se investono questi campioni, allora può tutto ricominciare». Come negli anni del dopoguerra, quando la presenza dei militari di Washington da queste parti è stata massiccia. Anzi, le famose otto torri, quelle abbattute, vennero costruite proprio per ospitare i marinai statunitensi della vicina base di Gricignano dell’Us Navy. Perché ha vissuto anche stagioni di splendore, il Villaggio Coppola. Al punto che a Napoli divenne punto d’onore, per la classe media, avere casa al Villaggio. Un pezzo d’America a mezz’ora di strada da Napoli. Ma durò poco. Poi iniziò il degrado e dopo il 1989 la situazione precipitò. La scelta di Marek di vivere a lungo qui è un segno di speranza.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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