ROMA, 1 giugno – «Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me». Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall’Ansa prima che si recasse in questura a Bologna per l’interrogatorio. L’ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse.
LE ACCUSE – L’ex attaccante della Lazio e della Nazionale, Beppe Signori, era “elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna“. È quanto emerge dall’ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini che ha portato l’ex bomber agli arresti domiciliari. Nella misura di custodia cautelare si legge che Signori ha partecipato con altre persone “ad una serie di scommesse sulle partite truccate, in particolare, con riferimento alla partita Internazionale-Lecce, di 150 mila euro“. Sulla partita Atalanta-Piacenza, invece, Beppe Signori “ha investito 60.000 euro“.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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