È iniziato il conto alla rovescia per il gran finale del Giubileo per Napoli. Venerdì il cardinale Crescenzio Sepe apre simbolicamente l’ultima porta: è la cattedrale che «si spalanca per andare incontro alla Città e agli uomini e alle donne che desiderano camminare con noi», spiega l’arcivescovo. Alle 18, in Duomo, Sepe consegnerà la Lettera pastorale che dà avvio al nuovo corso della Chiesa partenopea. È atteso un videomessaggio di Benedetto XVI. E annuncia il cardinale: «Il Papa mi ha dato facoltà di concedere l’indulgenza plenaria a chi parteciperà alla celebrazione, purché in condizioni di riceverla». Alle 21, in piazza del Plebiscito, l’incontro con la città. Accanto all’arcivescovo due testimonial d’eccezione: Edinson Cavani e Morgan De Sanctis, in una festa di musica e suoni. Dopo la consegna della Lettera pastorale, la celebrazione e l’apertura della porta del Duomo, sette maratoneti porteranno altrettante fiaccole in piazza Salvo d’Acquisto. Oltre ai due campioni del Napoli altri ospiti: Lina Sastri, Enzo Decaro, la Grande orchestra per il Giubileo di Napoli di 200 elementi, guidata dal maestro Gennaro Cappabianca, il coro delle voci bianche del Teatro San Carlo.
Intanto, ieri mattina in Curia anche la presentazione del call center della solidarietà, il primo del genere in Italia, che sarà attivo dal primo marzo 2012 e che offrirà risposte sull’accoglienza ai senza dimora, agli anziani per l’accompagnamento, la spesa, oltre a informazioni su servizi mensa, doccia, guardaroba, consigli legali per i migranti, sostegno alla maternità e alle donne che vogliono uscire dal giro di prostutuzione, centro ascolto. Il call center nasce grazie al sostegno di Vodafone (200mila euro), della Cisl giovani e pensionati, che mette a disposizione volontari per il servizio, e della Caritas, che provvede a fornire assistenza. All’inizio il call center avrà sede alla Vodafone di Pozzuoli, poi nella Casa di Tonia, in via Santa Maria degli Angeli alla Croci. «Abbiamo aderito al progetto con entusiasmo, perché, oltre a mettere risorse finanziarie – spiega Antonio Bernardi, presidente Fondazione Vodafone – abbiamo potuto fornire competenze e supporto tecnologico».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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