Nasce oggi ufficialmente a Milano, a due passi dalla Gazzetta, (Spazio Pelota, ore 12,30, niente Rai, solo diretta su Gazzetta.it) il 96mo Giro d’ Italia. Alla presenza del ct Paolo Bettini e degli atleti che sono stati protagonisti del ”Lombardia” di ieri, dal vincitore Joaquim Rodriguez ad Alberto Contador, da Vincenzo Nibali a Damiano Cunego, che gli organizzatori della Rcs si augurano di avere al via come primattori, se possibile con Wiggins, primo al Tour, ed Hesjedal, vincitore uscente, al Giro 2013.
Avranno così piena cittadinanza, in tarda mattinata, tutte le indiscrezioni che sono trapelate in questi ultimi giorni, nello specifico sulla affascinante, e mai accaduta, presenza dominante della Campania nel Giro 2013.
Con la partenza sabato 4 maggio da Napoli, una seconda tappa ad Ischia, una terza giornata tutta in Costiera, fra Sorrento ed Ascea Marina, ed una quarta giornata, con partenza da Policastro, provincia di Salerno ancora. Al di là di quanto sarà possibile raccontare dopo la presentazione del Giro, ecco in anticipo, per la attenzione prioritaria che merita questa nuova partenza del Giro da Napoli, a mezzo secolo dall’ultimo e unico precedente nella storia, quello che dovrebbe essere, salvo imprevisti, il percorso della prima tappa.
Sarà, innanzitutto, una Napoli-Napoli, partenza ed arrivo su via Caracciolo. E dovrebbe trattarsi, questo il punto chiave, non di un cronoprologo, come rituale nelle partenze dei Grandi Giri, bensì di una gara in linea, su un percorso tracciato esclusivamente nel contesto urbano. Per offrire la massima visibilità all’evento. Con la chance, sussurrata, di correre in orario serale. Gli organizzatori hanno in progetto un circuito di una quindicina di chilometri, da percorrere dieci volte, con partenza dalla Rotonda Diaz, direzione viale Dohrn e viale Gramsci, attraversando poi la Galleria laziale per arrivare a Fuorigrotta e Bagnoli, dopo aver percorso via Giulio Cesare e via Diocleziano. Da Bagnoli, punto nord del circuito, si ritornerà costeggiando l’area dismessa dell’Italsider, la Città della Scienza e Nisida, affrontando la salita di Coroglio, prima di arrivare a Capo Posillipo.
E da lì, in morbida discesa, per le ampie volute di via Posillipo, fino a Largo Sermoneta, Mergellina e nuovamente via Caracciolo. Circuito per velocisti, se si fa caso al rettilineo finale degno di una sfida da pistards di altre stagioni, ma con la riserva di quello sperone arcigno di Coroglio da ripetere ad ogni giro, che potrebbe favorire l’ attacco di qualche finisseur: come Nibali, o l’iridato Gilbert. Con l’incognita naturale di una verifica iniziale, per gli aspiranti alla vittoria finale. Ed il desiderio sottinteso, in tutti, di quella prima maglia rosa mai indossata da nessuno, sotto le stelle del Sud, a Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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