Quando gli chiedi un commento sulla bufera scommesse che sta lambendo anche la Nazionale di Prandelli, Giovanni Galli grande campione e grande portiere tra l’altro per tre anni a guardia dei pali del Napoli – dal 1990 al 1993 – e per molto tempo anche di quelli della Nazionale – ti premette: «Mah, io sono di un’altra generazione. Una volta andavamo in campo con penna e foglietto ora si va con l’iPad».
Galli, stavolta la bufera scommesse tocca anche l’Italia di Prandelli alla vigilia degli Europei. Che fare?
«Innanzitutto capire bene. Perché purtroppo noi siamo un popolo sospettoso di tutto e di tutti».
E quindi?
«Quindi ci devono essere i controlli, e poi ci deve essere la pena certa, sicura in caso di colpevolezza: sei fuori dal calcio».
Però i fatti dicono: Criscito fuori dalla Nazionale, Bonucci invece resta dentro pur essendo entrambi indagati.
«Guardi, se uno è indagato questo non vuol dire che è colpevole. Altrimenti, a Roma non ci sarebbe più nessuno. No, fino a quando non c’è colpevolezza…».
Che cosa vuol dire Galli?
«Che si poteva rimandare il tutto a dopo gli Europei. Dopodiché se uno risulta colpevole non gioca più. Sono episodi che abbiamo già visto nell’80 e poi anche 10 anni fa».
Quindi Criscito non doveva essere messo fuori lista, è così?
«Se uscivano tutti i nomi insieme forse si potevano fare delle valutazioni diverse. Secondo me andava comunicato tutto insieme, un mese fa, quando era finito il campionato. Prandelli forse avrebbe potuto fare altre scelte».
Ieri, intanto, è uscito il rapporto della Finanza sulle presunte scommesse del suo collega portiere Buffon, capitano della Nazionale, che però non è indagato.
«No, basta. Su supposizioni per Buffon io non voglio parlare. C’è un rapporto della Finanza? Ma si ipotizza ancora, ci sono i condizionali… No, meglio aspettare e capire».
Ma allora lei cosa suggerisce?
«Mah io dico che si deve comprendere fin dove il problema scommesse può influire. Ripeto, noi siamo sospettosi di tutto e di tutti anche in altri campi».
Però lei che è stato un grande campione un’idea se la sarà fatta?
«Guardi, ribadisco: bisogna capire. Anche dove arriva la malattia di una persona, perché giocare è un vizio. E poi decidere, ed eventualmente prendere in seguito dei provvedimenti».
Ma la scadenza è immediata per la Nazionale. Gli Europei si giocano tra 10 giorni.
«E incontriamo la Spagna, in campo contro i campioni del Mondo e d’Europa».
Ma tutto quello che sta succedendo può condizionare i nostri azzurri?
«Io penso che ognuno deve essere sincero con se stesso. E quindi sentirsi sereno».
Vale a dire Galli?
«Poche chiacchiere. Vale a dire che chi non ha sbagliato se ne deve sbattere e poi fare tutti i conti alla fine».
Nella pratica?
«Se io non ho fatto niente posso sentirmi sereno. E pensare solo a giocare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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