Al Toro c’è nato e se nasci là quel colore, quella maglia non te la togli più di dosso. A Napoli, però, ha vinto. Scudetto, Supercoppa, coppa Uefa. E allora? E allora eccola la doppia vita di Giovanni Francini, cuore mezzo Toro e mezzo azzurro, terzino di sinistra – fluidificante, come si diceva allora – di quel Napoli vincente. Una volta era così: scontro di sentimenti quando s’incrociavano il Torino e il Napoli.
E’ la stessa cosa pure adesso?
«Certo che è la stessa cosa. Il Torino mi ha allevato. Mi ha fatto esordire in A e anche in Nazionale. Ricordi forti. Ma anche il legame con il Napoli è assai saldo. Lì ho giocato con alcuni dei più forti giocatori al mondo e lì ho conquistato tutti i trionfi della mia carriera».
Quindi per Francini è un match che finisce pari?
«Sento queste squadre ancora mie. Anche se?»
Anche se?
«Anche se oggi, forse, la bilancia dei sentimenti pende un po’ di più dalla parte azzurra. Me ne accorgo ogni volta che rimetto piede a Napoli. Vent’anni dopo l’affetto della gente è rimasto intatto. Ed è una gran bella sensazione».
Andiamo al match di sabato. La classifica tranquilla può diventare l’arma in più del Toro?
«Sì, un Torino senza l’assillo dei punti a tutti i costi per il Napoli può essere più pericoloso».
Poi, però, c’è il Napoli?
«Ci mancherebbe! Il Napoli di qualità ne ha tanta e ora che ha ripreso anche a giocare e vincere? Gente come Cavani, Hamsik, Insigne e Pandev non la scopriamo oggi. E poi ha una gran necessità di fare punti, di vincere, perché il Milan ormai s’è avvicinato pericolosamente».
Mettiamola così: il Napoli deve darsi subito una bella mossa se non vuol rischiare. Giusto?
«Giusto. Per questo sabato deve entrare subito in partita. Pronti via e deve far capire al Toro che vuole i tre punti. Gioco, organizzazione, determinazione: ecco quello che il Napoli deve portare immediatamente in campo».
Battere il Toro sarebbe anche un bel messaggio al Milan?
«Anche. Il Napoli direbbe ai rossoneri che il secondo posto è suo e non ha alcuna intenzione di mollarlo. E poi, non mi sembra che il Milan sia più forte. Per me le due squadre si equivalgono. Il Milan con l’arrivo di Balotelli si è messo alla pari del Napoli e la Champions diretta se la giocheranno sino in fondo. Sarà una bella lotta, ma la mia speranza è che alla fine sia il Napoli ad averla vinta».
Secondo posto. Champions diretta. Un bene troppo prezioso e “ricco” per non difenderlo coi piedi e con i denti, non le pare?
«Già, c’è una bella differenza tra secondo e terzo posto. Niente preliminari, niente rischio di preparazione anticipata, il Napoli non deve farsi acciuffare dalla squadra rossonera».
Quindi la classifica finale come la scriverebbe?
«Forse è già scritta: Juve prima, poi il Napoli, terzo il Milan».
Cavani e Mazzarri. Due futuri incerti. Ma tra i due eventuali addii, per il Napoli quale sarebbe quello dai riflessi un po’ più negativi?
«Forse quello di Cavani. Con tutti i gol che ha fatto e continua a fare, sostituirlo non sarebbe semplice. Ma sia chiaro, anche il lavoro di Mazzarri sino ad oggi è stato eccezionale. Senza di lui probabilmente il Napoli non avrebbe avuto questa continuità. Insomma, è difficile dire quale dei due addii, almeno nell’immediato, procurerebbe più danni alla squadra. Io che cosa spero? Che restino entrambi e che il Napoli si rafforzi ancora. Magari in difesa e a centrocampo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro