Gianluca Scamacca, 15enne centravanti degli Allievi della Roma e della Nazionale Under 17, è pronto a lasciare l’Italia, prima ancora di aver debuttato in Primavera. La società giallorossa sta provando a opporsi, ma l’ultima parola spetta alla famiglia del ragazzo, attratta dall’ipotesi di un trasferimento immediato, con evidenti ricadute economiche: se sciogliessero le ultime riserve, la fuga potrebbe concretizzarsi già a gennaio. E se ne andrebbe forse il miglior 15enne del calcio nazionale: erano solamente tre i ’99 aggregati all’Under 17 per le qualificazioni all’Europeo: il portiere del Milan Donnarumma, Scamacca e Melegoni, numero 10 dell’Atalanta, questi ultimi due sotto età già dalla scorsa stagione. In cui il romanista – un gigante coi piedi buoni, e 194 centimetri di altezza – segnò 34 gol in 30 gare, incluso quello che decise la finale scudetto Giovanissimi contro la Juventus.
INTRIGO INTERNAZIONALE — A fine novembre i siti olandesi riferivano di una trattativa tra il Psv Eindhoven e Scamacca, in società sono convinti che sia andato a parlarci di persona, visto che proprio in quei giorni aveva chiesto e ottenuto di rinviare di 24 ore la ripresa degli allenamenti. Ieri a Trigoria c’erano gli osservatori del Southampton, che dopo la partita degli Allievi si sono fermati con la famiglia: c’erano anche una settimana fa, a Palermo. E a Roma ieri c’era anche il suo agente, Paolillo: lavora a Milano, non era certo venuto per vedere il 5-0 al Frosinone (in cui peraltro il suo assistito non ha segnato). Gestisce Hachim Mastour, il talentuoso quanto reclamizzatissimo pupillo della dirigenza rossonera, nella capitale non ha altri ragazzi: finire nella lista nera della Roma, se portasse via Scamacca, non sarebbe un problema insormontabile.
I TEMPI — Per il momento Scamacca non può firmare per nessuno, ma è questione di poco: bisogna avere 16 anni, li compirà il primo gennaio. E a quel punto la Roma, che immaginava per lui un percorso simile a quello fatto da Okaka, gli offrirà il primo contratto professionistico, triennale al minimo federale, 1450 euro al mese: un’eccezione alla regola, per molti Primavera ancora non se ne parla. Ma la famiglia vuole di più: le cifre prospettate all’estero sono ben altre. E la Roma non vuole farsi prendere per il collo: nel 2008 sapeva che il Manchester United aveva fatto una super offerta a Davide Petrucci, scelse di non pareggiarla per non creare un pericoloso precedente, e il giocatore andò via. La situazione è simile, l’epilogo potrebbe essere diverso solo se Sabatini – a conoscenza del problema – scegliesse di rilanciare, pur di non perdere il miglior talento del suo vivaio, in cambio di un indennizzo Fifa che non arriverebbe a 300.000 euro.
Fonte: Gazzetta.it
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