Personalità e vittoria. E tanta, tantissima sofferenza. C’è tutto questo nello sguardo di Walter Mazzarri, a fine partita provato dalla tensione. «Non sto bene, perdonatemi», dice ai giornalisti. Una smorfia accompagna ogni parola del tecnico azzurro che ha conquistato a Mazzarri la prima vittoria in Champions:
“Sinceramente nel primo tempo abbiamo fatto quello che volevamo. Ma i miei giocatori sanno che fino al 3-0 non bisogna mai fermarsi. Con quelle due punizioni abbiamo rischiato di far rientrare in partita il Villarreal”
spiega ancora Mazzarri
“E in contropiede abbiamo sbagliato l’occasione per assicurarci un finale di gara meno sofferto. Mi sono anche arrabbiato perché ci siamo abbassati troppo. Io credo che questo Napoli pochissime volte non sarà in campo come squadra, nel senso vero del termine”.
Racconta la sfida:
«Ovvio aver chiuso il match sottotono: eravamo un po’ stanchi, siamo calati alla distanza, perché il nostro gioco è molto più dispendioso degli altri e questa differenza si vede a certi livelli. Preoccupato? Certo che no, ci può stare aver subito la pressione degli spagnoli per qualche minuto. Gargano e Inler, che giocano in continuazione, sono calati; gli attaccanti hanno pressato per tutto il primo tempo e non ce la facevano più; i difensori cominciavano a perdere lucidità. Nel secondo tempo ci sono mancate le energie. Se giocassimo una volta alla settimana, questo ritmo lo terremmo per 90 minuti».
I complimenti, ovviamente, si sprecano:
«Bravi i giocatori, che sono cresciuti e che lo scorso anno hanno fatto molto esperienza. Mi è piaciuto come hanno affrontato la partita, con grande umiltà».
Poi, col filo di voce con cui non nasconde le difficoltà fisiche aggiunge:
«Abbiamo dato il massimo e per questo sono orgoglioso».
Lo preoccupa la distorsione alla caviglia destra di Cavani:
«Non so ancora l’entità dell’infortunio, ho visto che era dolorante. Sinceramente a preoccupartmi di più è lo stiramento di Aronica. Ma per fortuna rispetto a 15 giorni fa dopo Manchester abbiamo un giorno in più di riposo per pensare al campionato e all’Inter. Questa vittoria voglio godermela ancora per poche ore».
La vittoria proietta il Napoli all’inseguimento del Bayern Monaco, secondo nel girone:
«Dobbiamo continuare a pensare sempre una partita alla volta: i ragazzi hanno finito la partita stremati. Ho cercato di inculcare un tipo di mentalità vincente. Sono dei ragazzi eccezionali, che non mollano mai. Ora c’è l’Inter: dicono che si possa giocare ogni due o tre giorni, ma forse quello era il calcio di 20 anni fa. A questi ritmi è dura giocare troppe partite, a livello di energie fisiche e mentali, però anche l’Inter ha giocato, quindi saremo stanchi in due».
Esalta la prova dei suoi.
«Sì, è una squadra piena zeppa di campioni che giocano in Europa e a livello internazionale con la proprie nazionali. Ancora non siamo ai livelli dei giocatori che da sempre fanno queste competizioni. Uno come Seedorf, ad esempio, fa la partita di Champions e spende quello che è giusto spendere, soprattutto a livello di energie nervose. Noi paghiamo di più perché siamo alle prime esperienze».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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