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Gioia Cavani: “Ho segnato l’ultimo gol dove Pelè vinse il primo Mondiale”

Il bomber uruguaiano: questa squadra ha carattere e qualità, continuerà a stupire contro tutti

Era stato invitato a scrivere la storia nello stadio dove Pelè vinse il Mondiale del 1958 con il Brasile e che verrà demolito. Lo ha fatto, risultando decisivo come sempre. Edinson Cavani si è guadagnato il rigore decisivo e lo ha trasformato all’ultimo minuto di recupero, regalando agli azzurri il passaggio ai sedicesimi di finale di Europa League. «Sono felice di aver segnato qui dove aveva fatto gol anche Pelè. L’importante era vincere, anche se non abbiamo giocato una grandissima partita. Dobbiamo migliorare delle cose e le condizioni del campo non ci hano aiutato. Ma l’importante era passare il turno».
Lunedì campionato a Cagliari, il Matador non ci sarà perché squalificato. E come sempre a restar fuori soffrirà. «Un vice Cavani? Non ho bisogno di riposare, ma di giocare e di segnare per essere al top». Ha segnato anche al Rasunda Stadion colpendo ancora in Svezia, dove cominciò la sua cavalcata di reti con il Napoli. Nell’estate del 2010 il Matador realizzò nella sua gara di esordio in azzurro una doppietta contro l’Ellsborg che spinse il Napoli nel tabellone principale di Europa League. E sempre in Europa League fu decisivo più avnti segnando la rete allo Steaua nei minuti di recupero al San Paolo: quel gol regalò agli azzurri la qualificazione ai sedicesimi. Proprio come è accaduto ieri sera in casa dell’Aik Solna, nell’ultimo minuto di recupero e con il Napoli in dieci si è guadagnato con una giocata geniale il penalty e l’ha battuto con una straordinaria freddezza. Poi ha omaggiato della sua maglia il portiere svedese Turina che gliel’aveva chiesta in regalo.
Ora i gol in maglia azzurra sono diventati 81, il Matador si lancia sempre più all’assalto del record assoluto di Maradona (115 reti). Capocannoniere di Europa League con sei gol, Cavani lascia sempre il segno. In Europa, come in Italia. «Non abbiamo giocato una grande partita, ma l’importante era vincere». Già, vincere. Quello che il Maatador ha sempre nella testa, questa grande voglia gli permette sempre di fare la differenza. Un campione che non si arrende mai, anche contro l’Aik Solna non sembrava in serata irresistibile; invece l’ultimo guizzo, quello decisivo, è stato come sempre il suo. Ultima rete della storia al Rasunda Stadion, il gol che lancia il Napoli nei sedicesimi di Europa League.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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