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Gilardino porta l’Italia in Brasile. Insigne vera spina nel fianco per i bulgari

L’attaccante infilza la Bulgaria, un maestoso Buffon salva la sofferta vittoria E già martedì a Torino, contro i cechi, può arrivare l’aritmetica qualificazione

PALERMO – Due vecchi campioni del mondo ci hanno spinto ancora più su, in testa al girone con 7 punti di vantaggio, a tre 3 dal Mondiale. Abbiamo vinto con un gol di Alberto Gilardino, uno di quei gol che hanno fatto grande la sua carriera, ma ci siamo salvati con due prodezze di Gigi Buffon, due parate che hanno fatto capire ancora una volta la ragione per cui questo ragazzone martedì prossimo diventerà l’azzurro con più presenze di tutti i tempi. C’è stato anche un tocco di giovinezza in una partita di sola sofferenza, l’ha portato Lorenzo Insigne: ha giocato come vuole Prandelli, con la personalità di uno che appartiene alla generazione di Gila e Buffon e invece ha solo 22 anni. Tutta la partita è stata una sofferenza, nel primo tempo quando l’Italia ha faticato ad attaccare e nel secondo quando è andata in affanno a difendersi. La Bulgaria si era rovesciata nel centrocampo azzurro e con Popov stava imperversando. E’ stato lì che Buffon ci ha tolto dai guai. Fin dall’inizio era una gara appiccicosa, come il clima di Palermo. Non c’era un filo d’aria sopra le tribune e dentro il campo, l’intento della Bulgaria era chiaro dalla vigilia: coprirsi e ripartire. Ma soprattutto coprirsi. La sconfitta della Repubblica Ceca contro l’Armenia aveva tranquillizzato la squadra di Penev: almeno il secondo posto era più vicino. Per puntare al primo avrebbe dovuto aprire i bocchettoni, come ha fatto nella ripresa, e mettersi a creare gioco, magari sfruttando la velocità di Popov, un peperino che stava alle spalle dell’unica punta Tonev e i due, a turno, frullavano intorno a Pirlo. Invece la vera, anzi, unica preoccupazione dei bulgari era non prenderle.

LENTA SULLA TREQUARTI – Al tempo stesso l’Italia avrebbe dovuto accelerare la manovra quando la palla giungeva sulla trequarti, presidiata da Pirlo, De Rossi e Thiago Motta. Ma la linea a 5 del centrocampo bulgaro e quella a 4 della difesa, due linee strette e compatte, impedivano al gioco degli azzurri di marciare spedito verso Gilardino, che stava godendo di un trattamento particolare da parte del suo marcatore Bodurov: su 5 interventi, 4 erano fallosi. Chissà come sarebbe finita con Balotelli al posto di Gila. Sarebbe stato utile uno sbocco sulle fasce, ma a destra Candreva non sembrava in buona serata e l’impressione risulterà ingannevole solo nell’occasione del gol.

IL MEGLIO DA INSIGNE – Altra storia, invece, a sinistra, dove Prandelli aveva fatto in extremis la scelta più felice, quella di Insigne al posto di Giaccherini. Il napoletanino ha creato i veri problemi alla difesa della Bulgaria, con assist e conclusioni. La personalità che il ct chiede ai giovani si è vista nella sua interezza, Insigne è sempre stato dentro la partita, occupando la fascia anche nelle coperture fino al limite dell’area azzurra. Se Thiago Motta, che stava alle spalle di Lorenzo, non avesse tenuto quel ritmo compassato e se il suo palleggio, anziché lento fosse stato più rapido e incisivo, l’Italia avrebbe sfruttato meglio il lavoro del ragazzino.

IL GUIZZO DI GILA – Si vede che era la zona del campo, e non chi la occupava, ad appesantire il passo e annebbiare le idee di Candreva. Appena il laziale si è spostato a sinistra, è arrivato il gol. Finalmente Thiago Motta è entrato nell’azione per il verso giusto, giusto come il tempo (e la misura) del cross di Candreva, stacco di Gilardino e palla dentro. Era il 38′. Nel primo tempo non c’è stato scossone da parte della Bulgaria, tantomeno da parte dell’Italia il cui palleggio lento, pacato, ma preciso, era ora un’arma micidiale. Toccava ai bulgari salire e attaccare.

LE PRODEZZE DEL CAPITANO – E l’hanno fatto subito, a inizio ripresa, colpendo Abate alle spalle con Nedelev (solo a sinistra), cross, deviazione al volo di Popov e parata gigante di Buffon, che ha ricordato quella su Muntari nel famoso Milan-Juve, solo che stavolta il pallone non era ancora entrato quando la mano a pala di Gigi l’ha tolta di porta. Ma non si è fermato qui Buffon. Penev ha cambiato la Bulgaria e la partita con Iliev e col tridente e abbiamo passato un quarto d’ora d’inferno, in coincidenza con l’infortunio di Antonelli che ha lasciato il posto ad Astori piazzato al centro da Prandelli con Chiellini a sinistra. Buffon ha tolto altre due volte la rete alla Bulgaria, la prima accartocciandosi su un colpo di testa di Thiago Motta, l’altra su Rangelov. Era il momento della sofferenza (inaspettata, va detto) e l’Italia ha sofferto, ha lottato, è andata in affanno, a conferma di una condizione atletica non ideale, ma ha stretto i denti, si è chiusa e quando ha avuto la forza è ripartita. Prendiamo il risultato, che è d’oro. Per il gioco aspettiamo martedì, ieri se n’è visto poco davvero.

 

La Redazione

G.D.

Fonte: Corriere dello Sport

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