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Gigi Simoni: “Napoli e Inter? Affari di cuore”

Mezzo secolo di storia pa­tria del pallone. Ma Gigi Simoni è anche il signore delle Coppe. Una vinta da calciatore in maglia azzurra quando il calcio era un’altra cosa (‘ 61-‘ 62, coppa Italia, allenatore Pe­tisso Pesaola); un’altra alla Cremo­nese ( coppa Anglo- italiana, ‘ 92-‘ 93); la terza, la più prestigiosa, all’Inter ( coppa Uefa, ‘ 97-‘ 98).

E domani c’è Napoli e Inter. Come si dividerà Simoni?

«Non mi dividerò. Perché per il Na­poli e per l’Inter avrò sempre senti­menti d’amore e gratitudine. A Na­poli e a Milano ho vissuto i periodi più belli della mia vita da allenato­re» .

Però, almeno un poco d’emozione?

«Un poco? Tantissima emozione. Ma sa che ancora oggi i tifosi azzur­ri e quelli interisti mi mostrano af­fetto e stima? Mi vogliono ancora be­ne e questa, anche ad anni di distan­za, resta una magnifica conquista » .

Da ieri ad oggi. Questo Napoli è davvero competitivo come lo si di­pinge?

«E’ la squadra più brillante che og­gi ci sia in Italia. Quella capace di of­frire il miglior calcio. Io in tv non me la perdo mai. E sa perché? Perché mi diverto a guardare come gioca» .

E come gioca?

«Con intelligenza. In contropiede o, come si dice oggi, sulle ripartenze. Ma la cosa non è per nulla riduttiva. Grandissimi club hanno scritto così le loro pagine migliori» .

E l’Inter?

«Qui il discorso è diverso. Qui c’è un problema di ricambio. Certo, qualcosa ha cominciato a fare, ma non basta. Ho paura che l’abitudine a vincere e a guadagnare tanto alla lunga porti via a molti nerazzurri le motivazioni necessarie. Per questo l’operazione- ricambio dovrà conti­nuare» .

La sintesi qual è?

«Semplice: l’Inter oggi rappresenta il passato che deve cambiare, mentre il Napoli è già ora la squadra del fu­turo. Perché è stata costruita e mi­gliorata anno dopo anno e perché può contare su giovani campioni. Ma sa qual è, del Napoli, la cosa che più mi colpisce, che più mi meraviglia ed appassiona?»

Prego, dica pure…

«E’ la sua continuità di corsa e di aggressività. Mi chiedo: ma come fa Gargano a correre tanto? E Aronica che sembra un ragazzino? E Cavani, che trovi a recuperare palla in dife­sa e un attimo dopo a tirare per far gol? Fantastico. Questo è calcio. Que­sto è divertimento » .

Beh, se le cose stanno in questo modo, domani l’Inter dovrà stare at­tenta.

«Proprio così. La difesa neraz­zurra non è un fulmine di guerra e potrebbe soffrire la velocità napo­crederci letana. Penso a Lavezzi e a quello che potrebbe combinare là davan­ti» .

Però mancherà Cavani. Forse an­che Pazzini. In questo caso, tra Na­poli e Inter chi pagherà più dazio agli infortuni?

«Non scherziamo. Pazzini mi pia­ce. E’ quello che io chiamo: attaccan­te regolare. Fa gol, ha bella elevazio­ne, è un giocatore importante per Ranieri» .

Però?

«Però Cavani è un’altra cosa. Si­gnori, qui stiamo parlando di uno dei migliori attaccanti del mondo del momento. Quand’era al Palermo si vedeva che aveva delle qualità. Ma quel che ha fatto e sta facendo a Na­poli ha dell’incredibile. Difende, at­tacca, salta, tira. Fa gol. E fa gol in ogni modo e da qualsivoglia posizio­ne. Un fenomeno» .

Con Ranieri, però, l’Inter s’è tra­sformata.

«Ranieri è bravo. E’ uno di quegli allenatori che vanno per la semplici­tà e che non si mettono in testa d’in­ventare chissà cosa. Ecco: Ranieri ha riportato l’Inter alla semplicità, alla normalità. Se continuerà così e recupererà gli infortunati farà pure lui delle buone cose» .

Ma nella corsa scudetto chi sta messo meglio? Il Napoli o l’Inter?

«Il Napoli ha le carte in regola per e provarci. L’Inter se ritro­va la voglia, la vecchia determinazio­ne può pure sperare» .

E il Milan? E la Juve?

«No, la Juve no. Non ha ancora ab­bastanza campioni per puntare così in alto, mentre il Milan dovrà stare attento agli infortuni. Ha giocatori importanti che troppo spesso stanno fermi» .

Un’ultima cosa. Il Napoli deve pen­sare più alla Champions oppure al campionato?

«Il Napoli deve pensare a vincere sempre e dovunque. Ha corsa, quali­tà e un bell’allenatore per riuscirci. Lo dico anche un po’ per egoismo. Perché, lo ripeto, questo Napoli mi diverte assai» .

E il Gubbio? Il suo Gubbio?

«Non mi diverte ancora. In avvio di campionato abbiamo avuto dei pro­blemi. Infortuni soprattutto. Ad un certo punto ci siamo ritrovati addi­rittura senza difensori. Per questo abbiamo preso un mucchio di gol. Ora, però, va meglio» .

Comincia la risalita?

«Siamo una squadra giovane. Tran­ne qualcuno con qualche Presenza, mai nessuno prima aveva giocato in serie B. E questa serie B è difficile. Logico che si paghi qualcosa all’ine­sperienza» .

La panchina di Pecchia, però, ri­mane salda.

«Può lavorare tranquillo. Gli ab­biamo dimostrato la nostra fiducia quando abbiamo perduto quattro partite di fila, figuriamoci adesso» .

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport 

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