Una finale di Coppa Italia è particolare, perché è unica, e quindi è sempre aperta a qualsiasi risultato. Per cui tutte e due le squadre ci tengono a chiudere in bellezza l’annata. I valori di Napoli e Juventus, dal punto di vista tecnico, sono livellati per cui le motivazioni per entrambe sono fortissime. È una partita dove non c’è una vera e propria favorita. Sicuramente, visti i tanti campioni che scenderanno in campo, la sfida può essere sbloccata senza troppi problemi Azzurri e bianconeri arrivano a questo epilogo del trofeo tricolore con due situazioni emotive diverse. I partenopei hanno fatto bene in Champions ma in campionato, proprio sul vialone dell’ultimo chilometro, sono venuti meno cedendo il passo all’Udinese. Gli uomini di Conte, invece, hanno tenuto una continuità incredibile e non hanno mai perso nessuna partita. Ma quella di domenica è una gara secca dove entrambe le formazioni vogliono ben figurare. Chiaramente il Napoli per raggiungere un traguardo importante e la Juve per fare il bis dopo lo scudetto. La Juve di Conte vuole aggiungere un altro trofeo al nuovo ciclo. La squadra partenopea non deve pensare a ciò che è successo in campionato. Anzi, può essere un motivo di rabbia in più per vincere la Coppa Italia. Non credo proprio che i vari Cavani ed Hamsik affrontino la Signora con qualche timore. Hanno classe e qualità da vendere e sicuramente faranno di tutto per salire sul gradino più alto. Mentre la Juve era preparata all’addio di Del Piero, nel Napoli sembrava che Lavezzi non dovesse mai andare via. Sono situazioni fisiologiche, il Pocho probabilmente può avere l’opportunità di andare a ritrovare stimoli e motivazioni altrove. Il Napoli e i napoletani, però, non devono preoccuparsi. Mazzarri può anche cambiare un elemento del suo tridente, ricreare nuove soluzioni di gioco a secondo delle caratteristiche di chi subentrerà. Sono curioso di vedere come giocheranno Del Piero e Lavezzi in questa finale. Da una parte e dell’altra ci sarà la voglia di spaccare il mondo per lasciare il segno e un ricordo indelebile ai propri tifosi. Palacio è un attaccante da Napoli. Ho avuto modo di conoscerlo nella mia piccola esperienza con il Genoa. È un altro grande giocatore così come Lavezzi. Magari è più punta, fa più gol ed è comunque un elemento di elevata qualità. Non avrà la forza fisica del Pocho ma sotto porta può fare male in qualsiasi momento. E il Napoli ne sa qualcosa visto cosa è accaduto nella gara di ritorno. I due sudamericani si equivalgono per l’apporto che danno alla squadra. In maniera diversa e secondo le proprie caratteristiche. Credo che adesso più che pensare al futuro vale la pena concentrarsi sul prossimo incontro che può regalare un trofeo importante al Napoli. Dopo il 20 maggio ci sarà tutto il tempo, fino al primo di settembre, per parlare di mercato, di acquisti e cessioni. Sarebbe opportuno che il progetto di crescita continuasse con Walter Mazzarri. È un grande allenatore che ha saputo plasmare un gruppo importante che si è tolto molte soddisfazioni in Champions League. Rinforzando la rosa il prossimo anno si potrà lottare definitivamente per lo scudetto.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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