Luigi De Canio, allenatore del Napoli nel campionato 2001-2002 («Arrivammo a un niente dalla promozione in serie A dopo mesi tribolati, tra problemi societari e chiusura del San Paolo per tre mesi»), è a Londra.
«Viaggio di aggiornamento»,
dice il tecnico, che invece è in contatto con alcuni club della Premier League: potrebbe tornare presto in panchina. Lui ha vissuto nella capitale inglese per una stagione, quando ha guidato il Queens Park Rangers. E ha visto da vicino il fenomeno-Chelsea. Il club di un magnate russo, Abramovich, che vuole vincere tutto nel mondo.
«È una società che ha ambiziosi obiettivi e ha una struttura di altissimo livello. L’organizzazione e gli investimenti sono importanti, tuttavia i risultati del campo possono anche non essere convincenti, proprio come è capitato al Chelsea nei primi mesi di questa stagione».
Il Napoli ha superato il «girone della morte» con 11 punti e ha trovato un altro avversario durissimo.
«Ma non è una sfida proibitiva perché il Chelsea non attraversa un fantastico periodo. Appunto in quel girone il Napoli ha fatto un’ottima figura, dimostrando di avere le potenzialità per battersi alla pari con avversari che hanno campioni affermati e superiore esperienza internazionale».
Però gli azzurri dovranno giocare la prima partita in casa: è un handicap?
«No. Le sfide degli ottavi sono una partita da 180 minuti, più eventuali supplementari, ed è possibile fare un buon risultato in casa come fuori. La prima gara al San Paolo non è né un vantaggio né uno svantaggio: il Napoli ha trovato la squadra adatta per le sue caratteristiche».
In che senso?
«Il Chelsea, come il City, è una squadra che gioca e rischia di andare in difficoltà contro avversari abili nelle ripartenze. E il Napoli è una formazione che sa tenere il ritmo alto».
Villas-Boas ha una una batteria di fenomeni.
«Drogba e Lampard su tutti, ma è il collettivo che rappresenta il punto di forza di questa squadra».
Forse il problema è un allenatore di 34 anni, forse troppo giovane.
«Villas-Boas ha fatto un lavoro di altissimo livello al Porto, il problema del Chelsea non è lui. Piuttosto, ci sono giocatori di grande valore che giocano da anni nella stessa squadra. Una questione di stimoli, probabilmente».
Il Napoli ha motivazioni altissime, invece.
«E può far male al Chelsea con i giocatori di maggiore qualità, a cominciare da Lavezzi. La squadra è in grado di ripetere l’impresa compiuta nel girone eliminatorio, quando ha eliminato il City. Sia chiaro: questa non è una passeggiata, però i calciatori di Mazzarri non devono avere timori e vedere fantasmi a Stamford Bridge. Hanno avuto la forza e la lucidità per imporsi sulla squadra di Mancini e per farsi rispettare contro il Bayern Monaco».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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