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Gianni Rivera: «Cavani non è da Pallone d’Oro. Napoli da scudetto? Perchè no!»

L’analisi di Rivera: dodici punti sono un significativo distacco

Gianni Rivera, icona della grandeur milanista prima dell’epopea berlusconiana, ha una sua nitida teoria. «La mia favorita questa sera? Se c’è una squadra che ha dodici punti in più in classifica un motivo ci sarà pure…E la classifica è l’unica cosa che nel calcio non mente mai».

Onorevole Rivera, lei con 8 gol è il capocannoniere di Napoli-Milan. Lo sapeva?
«Più di Maradona? Questo record mi piace, anche perché giocare con gli azzurri non è mai stato una cosa semplice, pure quando vincevamo Coppa Campioni e Intercontinentale, al San Paolo c’era sempre da soffrire. Anche se non ho mai capito se i tifosi ci tenessero di più a battere noi o la Juventus».

 Indimenticabili i suoi duelli con l’azzurro Girardo.
«Tonino era la stella difensiva di Pesaola. Io l’ho conoscevo bene perché avevamo giocato insieme nelle giovanili dell’Alessandria. Al San Paolo e a San Siro toccava sempre a lui marcarmi. Ma eravamo amici e scherzavamo molto spesso anche in campo. Qualche volta vinceva lui, altre io».

El Sharaawy è il suo erede? Neppure lei alla sua età, 20 anni, aveva segnato così tanto.
«Me lo auguro per lui e per i tifosi milanisti. È evidente che la squadra vive un momento difficile e lo sconforto è notevole nell’ambiente. Al di là di El Sharaawy il problema è che chi è andato via non è stato sostituito da giocatori con la stessa qualità».

 È giusto condizionare ai risultati la conferma di un allenatore come Allegri dopo un biennio di eccellente lavoro?
«È sempre andata così nel calcio. Perché stupirsi».

La visita di Berlusconi a Milanello può essere la svolta?
«Lo vedremo questa sera se è così. Di sicuro può servire a mandare dei segnali di serenità».

Che sfida è?
«Questo Milan non piace a nessuno: i rossoneri sono in difficoltà mentre il Napoli vive un momento di grande euforia. Giocare al San Paolo, in queste condizioni psicologiche, non è semplice».

Ha detto che Cavani non è da Pallone d’oro?
«È vero. Ma non per le sue doti e la sua qualità: per vincere questo trofeo, bisogna anche primeggiare in campo internazionale. La vetrina europea è fondamentale».

Le piace il gioco di Mazzarri?
«Mi piacciono i giocatori del Napoli: sono loro a fare le fortune di un modulo e di un allenatore».

Il Napoli può vincere lo scudetto?
«È lì, a due passi dal primo posto. Perché mai non potrebbe vincerlo?».

E la sua favorita?
«Semplice, guardo la classifica e vi rispondo subito: è la Juve. Chi occupa il primo posto non può che essere la favorita».

A questo punto immagino la sua risposta: vince il Napoli stasera?
«Gli azzurri sono chiaramente e nettamente avvantaggiati».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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