Gianni Riotta, autore di Giocare da uomo,è intervenuto ai microfoni di Radio Goal su Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da IamNaples: “ Sono stato in Argentina a vedere i campi di allenamento di Zanetti. Ho visto anche il campo dell’Independiente. Non è un libro solo per gli interisti. E’ la storia di un uomo che dalla miseria di Buenos Aires diventa un grande calciatore senza perdere la testa. Il soprannome Pupi nasce dalla fidanzata del fratello di Zanetti, Segio Zanetti che ha giocato anche lui a calcio. Papa Francesco ha invitato Zanetti in Vaticano gli ha fatto spiegare la sua associazione. Il Papa è tifoso del San Lorenzo e ha raccontato a Zanetti la sua storia di tifoso. Tutto questo è raccontato nel libro. Come è nato il titolo? Zanetti raccontava di un suo goal fatto alla Cremonese che giocava a uomo dicendo che quel gol non l’avrebbe più potuto fare perché non si gioca più ad uomo. Ma si può giocare da uomini. Ho chiesto a Zanetti dei suoi difetti e nel libro ci sono. Zanetti dice una cosa bellissima, la cosa migliore del calcio sono i calciatori. La notte della vigilia della Champions’ l’ha passata con Cordoba accendendo un cero a Santa Rita. Zanetti parla bene di tutti? Mi fa sorridere, perché ci sono critiche dure. A Platini e Blatter perché si gioca troppo. Ci sono critiche a Lippi.Ci sono critiche dure a Tardelli. Ci sono critiche a Mardona che viene considerato il più grande calciatore della storia del calcio. Zanetti analizza il goal con l’Inghilterra metro per metro, ma dice che Diego non si comportò bene con lui come allenatore. Di Benitez dice che non legò con la squadra, ma che ci fu poco tempo. Io ho sempre detto che mandar via Benitez fu un errore gravissimo perché avrebbe dovuto avere più tempo. Le Zanettate sono cominciate quando era bambino, faceva degli scherzi. Continua a farle anche con Nagatomo.”
La Redazione
CDM
