Sono molto deluso del Napoli come tutti i napoletani. Ero convinto che la squadra azzurra potesse avere ampi margini di crescita ma non è stato così. Il gruppo si è fermato soprattutto dal punto di vista psicologico. La qualità è in quei due calciatori che sono Cavani e Hamsik. Considerato che si sono fermati, gli altri non sono riusciti a rimediare. Pur essendo un campionato mediocre e alla portata del Napoli, si è perso una grande occasione per raggiungere il tricolore. Gli azzurri non sono allenati per i grandi eventi. Il fatto che gli approcci siano morbidi, evidentemente la squadra non ha quella forza mentale capace di poter partire subito bene. Inutile mettere nel minestrone anche il discorso tattico. Ho sentito dire che l’allenatore gioca sempre nella stessa maniera, gli esterni non sono al top, le guardie svizzere non stanno facendo bene. Può anche essere ma è stato il tecnico a volere questi calciatori, nessuno gliel’ha imposti. Il Napoli ha dimostrato di non sapersi inventare nulla per rimediare agli schemi avversari. Insigne non è mai stato libero mentalmente perché è sempre stato un gregario di Cavani e si è dovuto attenere alle direttive del Napoli, gli altri non hanno disatteso le aspettative. Se Mazzarri copre la pentola dicendo che a Verona mancava solo il gol ma non è così. È mancato tutto contro il Chievo. Il toscano sa quali sono i veri problemi del Napoli e sarebbe il caso di evidenziarli a tutti. Calaiò cosa è stato preso a fare, stessa cosa dicasi per Rolando. È chiaro che questa delusione è dovuta alle aspettative iniziali. Ma nessuno ci venga a dire che il Napoli deve arrivare tra i primi cinque perché mi cascano le braccia. Se arriviamo al quinto posto è un obiettivo per il Napoli? Dobbiamo stare vicini alla squadra, a noi sta a cuore arrivare in Champions League. Personalmente non mi interessa chi va e chi resta, mi interessa che si vada nell’Europa che conta. Il presidente deve essere presente in questi momenti. Deve capire cosa sta succedendo, deve pretendere le dovute spiegazioni. Vuol dire che si è arrivati ad un punto di non ritorno se non si interviene. Non basta segnare tanti gol per sentirsi dei trascinatori. Serve essere un leader anche quando le cose non vanno bene. Gargano per esempio, anche se sbagliava molto in campo, nello spogliatoio aveva il suo perché. Così come il Pocho. Una volta Lavezzi disse che era meglio che giocavano solo sudamericani perché erano abituati a giocare davanti a sessantamila persone. Fu apprezzato perché sapeva cosa voleva. Lo staff tecnico non doveva consentire che l’argentino partisse. Quando Cavani ha iniziato a segnare si è detto che non serviva il Pocho. Il tempo è galantuomo. Quando il Matador domenica a Verona ha sbagliato il rigore nessuno gli è andato a dare una pacca sulle spalle. Molto probabilmente la presenza della moglie gli sarebbe potuta essere utile in un momento del genere. Purtroppo è andata a partorire in Uruguay il secondo figlio. Aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino. Domenica contro l’Atalanta non ci dovrebbe essere partita. Il peggiore nemico è l’ansia che i giocatori possono avere se sbagliano qualcosa perché sanno che il pubblico non li perdonerà. Se fossi ai tifosi li sosterrei per non suicidarsi con le loro stesse mani.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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