Da quando sono nel calcio non ho mai sentito che la classifica si fa a secondo del monte ingaggi. È la prima volta che vengono fatte delle affermazioni da parte di un allenatore. Non so perché Mazzarri abbia deciso di spiegare così l’attualmente momento no del Napoli. Sta di fatto che in questo modo soffoca l’entusiasmo della gente e non è giusto. E poi i giocatori, se vengono considerati da settimo posto, potrebbero anche arrabbiarsi. A che serve far comprare calciatori a dieci milioni a botta se poi non si riesce a fare bene. Vale la pena spalmare i soldi e prendere campioni che guadagnano tanto ma arrivano a parametro zero. Valeva la pena dire che la squadra non è abituata alle doppie competizioni. Si poteva evidenziare che le altre giocano in funzione del Napoli. Perché si guardano le cassette delle formazioni avversarie allora? Anche Mazzarri ha le sue spie per controllare cosa fa l’altro allenatore. L’altro giorno è stato Sannino, prima Pioli. Quando si è in possesso di palla si fa la propria partita ma quando si difende ci si deve preoccupare della forza delle altre. Ci vuole arguzia. Io apprezzo Conte perché ha puntato i piedi per farsi comprare dei calciatori. All’inizio aveva voluto sei esterni, poi si è reso conto che il gioco non andava e ha cambiato. Facendo arrivare altri. Eppure è primo in classifica. Ha un Pirlo che è arrivato a parametro zero e fa la differenza. E poi mi chiedo: Giaccherini quanto guadagna? Ho guardato con attenzione la gara col Siena. Per abbassare Hamsik a centrocampo devono giocare Inler e Gargano. Se non è Inler è Dzemaili. L’uruguaiano è intoccabile: è l’unico che va a fare pressing nel vero senso della parola. Non mi spiego l’utilizzo di Zuniga. In che ruolo ha giocato? Ci vuole un pallone solo per lui. Mazzarri è un allenatore che è primo nella classifica degli stipendi e quindi vale la pena che si inventi qualcosa. Sannino per la prima volta si è violentato per giocare a tre e bloccare il Napoli. Sarebbe il caso che cambiasse qualcosa anche il tecnico azzurro. Che cosa c’è di male, non credo che i giocatori non siano preparati a variare. I moduli sono numeri al lotto, i ruoli sono sempre lo stesso. La nuova generazione capisce subito, basta muovere le mani dalla panchina. È giusto che uno si senta più sicuro con il proprio modulo ma quando le cose non vanno per il verso giusto si deve cambiare. Se dobbiamo pensare al monte ingaggi allora è stato un caso la vittoria col Manchester City. Evitiamo di fare paragoni con Ferguson, qui abbiamo un’altra cultura. Non scomodiamo il Papa del calcio. Il Vaticano del pallone sta a Manchester sponda United. Mazzarri ha il coltello dalla parte del manico e si doveva far comprare i rinforzi ideale. Serviva un difensore vero. Non c’è un sosia di Cavani. Ho fatto i complimenti a Conte ma li devo fare anche a Ranieri. È stato un mio giocatore a Catanzaro, poi l’ho portato a Catania. Ha girato il mondo in panchina, non è un imbecille. Si è messo tranquillo all’Inter e ha vinto sette partite consecutive. Non è uno scienziato. È serio, intelligente. Quando ha dovuto cambiare il modulo l’ha fatto. La Coppa Italia è troppo importante. Purtroppo a metà stagione si è condizionati a battere l’Inter per salvarla. Mi piange il cuore poiché con una gestione diversa nelle competizioni disputate si sarebbe potuto fare molto di più. Ma nel calcio certi errori si pagano.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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