Si può essere tutti De Rossi nella vita agonistica e professionale: insomma anche un grande e acclamato numero uno improvvisamente può ritrovarsi come una carta qualunque del mazzo nelle mani di un allenatore polemico. Ma prima di essere questa Juve ce ne vuole. Gigi Buffon ieri a Coverciano ha aperto come da tradizione la settimana azzurra con la sua lunga chiacchierata da capitano pensoso. Tutto sommato non ha voluto né dovuto compiere interventi miracolosi per salvare chissà quale situazione. Sul caso del giorno, legato al centrocampista della Roma, Gigi ha fatto finta di non ricordare certe analogie con quello accadutogli ai tempi della gestione Del Neri in bianconero, lasciando certe dinamiche alle leggi dello spogliatoio, ricordando che lo Zeman personaggio talvolta eccede e che qui comunque «Daniele non si discute: ce lo abbiamo e ce lo teniamo stretto» .
DOPPIO FRONTE – Poi il portiere ha continuato a coltivare quel suo modo di porsi sempre originale anche rispetto a certe battaglie della casa madre bianconera, come sul tema delicato degli intrecci tra stagione agonistica di club e Nazionale ( «Nessun intralcio. La maglia azzurra è la maglia azzurra, non può essere un peso» il senso del suo discorso), pur ricordando a tutti, oltre che a se stesso, che «15 partite in 40 giorni, senza avere il modo di allenarsi, non aiutano nessuno» . Dunque, quando ha dovuto disegnare la parabola di quello che sta accadendo intorno alla Juve, del duello già vivo con il Napoli per il titolo, Buffon non ha mollato la presa sullo scudetto: «Queste prime 7 partite dicono che la Juve, dopo un anno e mezzo, sta crescendo in modo importante, che il mercato oculato di questa estate ha rinforzato il gruppo. E’ razionale è giusto pensare che la Juve possa giocare fino alla fine per il titolo» .
INCOGNITA CHAMPIONS – E il Napoli? Buffon è chiaro: «Il Napoli ha un allenatore che incide tantissimo, un gioco e un modulo consolidati, anche con gli aggiustamenti prodotti adesso, e una rosa di prim’ordine. Inoltre non gioca la Champions. E questo peserà» . Valutazione che non deve suonare come un alibi, come spiega Gigi: «La Juve è la squadra più forte, poi durante una stagione possono accadere delle cose che possono incidere. La Champions è tra queste. Se poi vincerà il Napoli con merito gli diremo: bravo! In questo senso lo scontro diretto all’ottava giornata non peserà» . Tornando alla Champions, dove la Juve non ha tenuto lo stesso strepitoso passo avuto in campionato, il portiere bianconero traccia questa analisi: «Il ritorno in Europa non è stato negativo, siamo stati brillanti col Chelsea, e sotto tono, con lo Shakhtar: merito degli avversari; succede. Ma non perdere è stato un segnale importante, da far maturare nelle prossime quattro partite» .
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