Pato o non Pato, questo è il problema. Giusto dargli una nuova occasione in Europa o meglio lasciar perdere? Devo dire la verità: dopo aver visto la qualità degli attaccanti in Brasile durante la Coppa, penso che l’ex milanista abbia perso davvero una grande occasione per rientrare dalla porta principale. Ma il suo rendimento era stato deludente, ecco perché Scolari non ha mai realmente pensato alla sua convocazione. Adesso, nel nuovo corso affidato forse a Dunga, potrebbe anche giocarsi le sue possibilità, dipende da lui. Non è un caso che il suo entourage stia spingendo per (ri)portarlo in Italia, fare bene da noi vorrebbe dire sognare di nuovo il verdeoro. Proposto prima alla Juve e poi al Napoli, senza ottenere entusiasmo in cambio, il nome di Pato è finito poi nella sede dell’Inter, dove il ds Ausilio ha preso nota senza considerarlo una priorità. Ma nemmeno scartandolo definitivamente, però. Adesso é il turno della Samp. Sì, a Ferrero è venuta questa pazza idea (persino Adriano, come nome, è stato valutato) per regalare ai suoi nuovi tifosi un acquisto funzionale certo ma soprattutto capace di creare entusiasmo a prescindere. Una telefonata c’è stata per capire condizioni e presupposti: le richieste iniziali (3 milioni di ingaggio) possono ammorbidirsi a 1.8, comunque tanto. Dalle parti d’Europa, è freddo il Wolsburg – che vuole Lukaku – mentre il Monaco avrebbe fatto un timido sondaggio. Tutti temono di ritrovarsi il Pato fragile degli ultimi anni, non quello che poteva diventare uno degli attaccanti più forti al mondo. Pato o non Pato? Questo è il problema. Anzi, il dilemma di un mercato alla ricerca di occasioni. E tentazioni.
Fonte: Gianluca Di Marzio per Calciomercato.com
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