Gli amici si vedono nei momenti difficili, quando tutti spesso scappano, neanche tu abbia la peste. Conosco Francesco Acerbi da un paio d’anni, ho seguito da vicino la trattativa che lo portò al Milan, la sua difficile integrazione rossonera, il periodo delle critiche. Ho sempre apprezzato la sua onestà, il suo metterci la faccia sempre, anche nei periodi più duri. A testa alta. Come l’estate scorsa, quando in silenzio si operò ai testicoli per sconfiggere un tumore: mai con le lacrime agli occhi, il solito sorriso e via. Di nuovo in campo, finalmente protagonista con il Sassuolo. Oggi, un’altra botta: la positività riscontrata nella partita col Cagliari, il valore della gonadotropina alto, chiamano doping anche questo. In realtà, Acerbi non stava e sta usando medicinali particolari perché le cure (per il tumore) erano finite. Ma quel valore così alto non va bene. E, quindi, torna la paura di una possibile ricaduta, cavolo. Domani Francesco farà tutti i controlli, le ecografie e le risonanze del caso, siamo con lui. Non è l’eventuale squalifica a preoccuparlo e preoccuparci. Lo vogliamo rivedere presto in campo, basta con le brutte notizie. E con le partite più importanti da giocare e vincere. Un sorriso e via, anche questa volta, caro Ace.
Fonte: Gianlucadimarzio,com
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