La redazione di Tuttomercatoweb ha contattato in esclusiva Gianfranco Zola, attaccante che giocò nel Napoli dal 1989 al ’93, e con lui parlato dei partenopei. Avere in rosa tanti campioni è uno vantaggio, ma sta alla bravura dell’allenatore gestirli. Il calcio italiano non è in grande salute. Per il bene del calcio bisogna che vengano fatti gli interessi di tutti i club. Investire di più sull’istruzione degli allenatori delle giovanili aiuterebbe.
Il trio Lavezzi, Cavani e Hamsik è rimasto, in più sono arrivati fra gli altri Britos, Inler e Pandev, con giocatori di questo calibro il Napoli dove può arrivare?
“Sicuramente ha fatto molto bene l’anno scorso arrivando in Champions League e questo è stato già un grandissimo risultato; per quel che riguarda questa stagione molto dipenderà dal fatto se riusciranno a mantenere gli stessi equilibri e la medesima attenzione, però potenzialmente è una delle squadre che può vincere lo scudetto”.
Mazzarri riuscirà a gestire tanti campioni tutti smaniosi di giocare?
“Questa è la bravura. Un parco giocatori così grande dà dei vantaggi, come uno svantaggio può essere quello di dover gestire dei giocatori un po’ scontenti, però Mazzarri non è l’ultimo arrivato e sicuramente troverà le soluzioni”.
De Laurentiis ha detto: “Il calcio sta per fallire”, parlando di minori introiti dai diritti televisivi. Secondo lei questo rischio c’è veramente?
“Attualmente il nostro calcio non sta vivendo un momento di grandissima salute, però io confido sempre nel buon senso e nella capacità dei nostri dirigenti di trovare le soluzioni giuste e un po’ di equilibrio e mi auguro che questo succeda. Sicuramente qualche accorgimento bisognerà studiarlo”.
Che tipo di accorgimenti servirebbero?
“Non ho la presunzione di poter dire che ho le soluzioni, in quanto è una situazione che va guardata dal di dentro e bisogna essere competenti per poterlo fare e io non ho questa capacità, purtroppo. Posso solo augurare che per bene del calcio italiano si facciano sempre gli interessi di tutti e non solo di qualche club”.
I presidenti potrebbero risparmiare moderando gli ingaggi e riducendo le rose, magari investendo di più sui vivai e quindi creandosi i campioni in casa?
“Potrebbe essere una soluzione. Investire un po’ di più sull’istruzione degli allenatori dei settori giovanili e sfruttare quello che viene dall’interno, il cosiddetto prodotto interno lordo, sarebbe un buon inizio”.
La Redazione
A.F.
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