Da Sydney a Londra, passando per Napoli, Bergamo, Roma e Torino. È il viaggio semi-avventuroso di un ragazzo diciannovenne, Giancarlo Gallifuoco, oggi tesserato per il Tottenham. La sua storia è simile a quella di tante giovani promesse costrette a cercare fortuna altrove. Nasce a Sydney da genitori napoletani originari di Castellammare di Stabia, per loro sì che l’Australia è diventata la terra promessa: la gestione familiare di un ristorante e di un bar nel centro di Sydney permettono una vita tranquilla e a Giancarlo di sognare a occhi aperti.
Centrocampista offensivo, entra a far parte dell’under 17 australiana. Si mette in evidenza nelle rassegne giovanili internazionali, rinuncia ai mondiali di categoria in Messico perché vuol fare il calciatore in Italia. «Il Napoli ovviamente è la squadra del mio cuore, anche se sono nato a Sydney. Ma quella è la terra dei miei genitori e della mia famiglia e la maglia azzurra resta nei miei sogni» dice Giancarlo, che a Londra dove vive da single si è fatto arrivare la casacca numero sette del Matador Cavani. «Seguo sempre tutte le partite anche da lontano, e quando posso mi incollo alla televisione per tifare Napoli».
Colantuono lo voleva inserire nella rosa della prima squadra, Asta (ex azzurro, ora al settore giovanile granata) stravedeva per lui nella Primavera del Toro, a Roma sponda Lazio sostenne un provino molto soddisfacente: alla stretta finale, però, la risposta era sempre la stessa. «È saltato tutto all’ultimo, non ci siamo accordati»: storie di procure sbagliate e di percentuali sugli ingaggi, tipico quando c’è di mezzo un ragazzino di belle speranze.
Giancarlo a Napoli va a salutare i parenti ed è pronto a tornarsene a Sydney, dove «la vita è di un altro pianeta rispetto a tutto il resto del mondo, il futuro è lì»: invece arriva la telefonata giusta. È di David Magrone, uno dei manager del Tottenham. «Ti abbiamo visto all’opera, vieni a Londra per un provino». Detto, fatto: esame finalmente superato e a gennaio dello scorso anno ecco il primo contrattino. Due anni, scadenza giugno 2014, seicento sterline a settimana (circa 800 euro) con spese di vitto e alloggio a carico del club londinese.
Diventa titolare dell’under 21 degli Spurs, in Inghilterra funziona così: l’under 21 è una seconda squadra, l’equivalente della nostra Primavera, dove trovano spazio spesso e volentieri quei titolarissimi costretti a stare fuori per infortunio o per scelta tecnica. Esigenze tecniche costringono Giancarlo a ritagliarsi un ruolo diverso: adesso gioca da regista difensivo, uomo d’ordine dinanzi al settore arretrato. Quando Villas Boas, allenatore del Tottenham, convoca un paio di ragazzi del settore giovanile per gli allenamenti infrasettimanali, il nome di Gallifuoco compare quasi sempre nella lista dei prescelti. «La società ha fiducia in me, mi hanno detto chiaramente: non diventerai un fuoriclasse ma sei un giocatore da Premier».
Ha giocato con Huddlestone, Parker, Norton, monumenti della prima squadra a volte di passaggio nell’under 21. Dove adesso transiterà anche un certo Gareth Bale, costretto ai box per una fastidiosa distorsione. E Giancarlo ha stretto amicizia con Adebayor, altro pezzo da novanta degli Spurs. «Ci divertiamo a scommettere in allenamento su chi farà gol per primo». Il Tottenham, come il Napoli, insegue un posto in Champions. «Che sogno sarebbe incontrarsi al San Paolo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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