Tutto comincia da un rapporto del nucleo tributario della guardia di finanza. Che segnala l’«anomala movimentazione» su un conto corrente intestato a Gigi Buffon: quattordici assegni con in calce la firma del portiere della Juventus emessi tra gennaio e settembre 2010 per «importi tondi», tra 50 mila e 200 mila euro, per un totale di un milione e 850 mila euro. Più un altro assegno da 75 mila euro che porta la cifra a un milione e 660 mila euro. «Non è impossibile escludere a priori che il soggetto abbia posto in essere un’intensa attività finanziaria finalizzata al mondo delle scommesse sportive», si legge nell’informativa allegata agli atti dell’inchiesta di Cremona.
Il siluro arriva quando Buffon è a Zurigo con la Nazionale. Il portiere per sdrammatizzare scherza con il compagno Antonio Cassano. Ma a interpretare il suo reale stato d’animo è l’avvocato Marco Valerio Corini: «L’ipotesi avanzata da una banca in merito a scommesse e anomala movimentazione di denaro sospetto è priva di rilevanza penale, non è stata raccolta da nessun accertamento dalla gdf nel 2010. Sono strane le tempistiche: Gigi è amareggiato per l’imboscata dopo la conferenza stampa a Coverciano». «Proprio oggi…», avrebbe poi detto il portiere al telefono con i suoi interlocutori. Al fianco del suo portiere si schiera il presidente della Juventus Andrea Agnelli: «Gigi Buffon è un atleta assolutamente leale e non ha bisogno di arrivare a situazioni di scommesse per fare quadrare nulla». Mentre il capo delegazione della Nazionale Demetrio Albertini sbotta: «Basta, ora siamo stufi. Stiamo parlando di accertamenti, di ipotesi, di sospetti. Le stesse notizie specificano che Buffon non è indagato». Vero. L’informativa della gdf, datata 13 giugno 2011, è allegata a una richiesta di trasmissione atti che il pm di Torino Cesare Parodi invia alla procura di Cremona «in quanto questo ufficio ha in corso accertamenti relativi a ingenti somme di denaro che Buffon avrebbe utilizzato per scommesse presentate avvalendosi di soggetti terzi». Ovvero Massimo Alfieri, titolare di una tabaccheria a Parma abilitata alle scommesse calcistiche. Dopo di che, quasi in contemporanea, partono gli addebiti a favore di Lottomatica. Tra i «movimenti in dare», la finanza rileva poi trasferimenti verso altri conti intestati allo stesso Buffon «ricorrenti nel tempo per importo e destinazione: si registrano, ad esempio, bonifici di euro 40.000 con frequenza mensile verso un proprio conto presso il Credito Emiliano e di di euro 10.000 all’ordine della compagna Alena Seredova».
Per i legali del portiere si tratta di «trasferimenti di denaro volti a tutelare il patrimonio personale di Buffon» e accennano all’acquisto di immobili a Parma «senza tuttavia specificare l’esistenza di scritture private o atti di compravendita». Conclusione degli investigatori: «Non è impossibile escludere a priori û si legge nel documento – che il soggetto abbia posto in essere un’intensa attività finanziaria finalizzata al mondo delle scommesse sportive». La richiesta avanzata dai pm di Torino ai colleghi di Cremona prende spunto da una intercettazione ambientale dell’ex calciatore Nicola Santoni. Che spiega all’amico Maurinho: «Il calcio è tutto truccato, è tutto marcio e quindi adesso verrà fuori…perché poi dopo c’è Buffon che gioca…gioca anche lui». E l’amico: «Buffon, anche lui».
Conferma Santoni: «Gioca 100-200 mila euro al mese!… lui, Gattuso, Cannavaro, sono proprio malati. Solo che non si poteva…non gli ha contestato nessuna…si son fatti il loro mondiale, poi l’hanno vinto». Interrogato a tal proposito Santoni aveva detto che quelle parole erano semplici millanteria.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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