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Giaccherini: «È il Napoli la nostra antagonista»

Il centrocampista della Juve e della Nazionale: «La squadra di Mazzarri adesso ha più consapevolezza e più forza»

È uno dei giocatori-sorpresa di Cesare Prandelli, uno che in questa Nazionale trova sempre posto (far i convocati), anche se non è titolare nella Juventus. Emanuele Giaccherini racconta la sua Nazionale, la sua Juve e la sua prossima sfida col Napoli.
Italia-Danimarca è già decisiva?
«E’ importantissima. Incontriamo un avversario molto forte, ma noi dobbiamo entrare in campo come in Armenia e portare a casa la vittoria»
Non le sembra che si parli più di Juve-Napoli che di Italia-Danimarca?
«Di Juve-Napli dobbiamo parlarne dopo la partita dell’Italia».
E’ nato il caso-Buffon, solo perché c’è la sfida di campionato…
«Ma Gigi ha solo un affaticamento, spero che possa giocare martedì. La decisione sarà presa nelle prossime ore, ma vedo che sta bene».
Qualcuno dirà che se gioca De Sanctis è per fare un favore, o uno sfavore, al Napoli. Che vuol dire tutto questo?
«Morgan è un portiere forte che davanti ha Buffon e se non ce la fa Gigi, gioca lui o magari Sirigu».
C’è molta dietrologia?
«Io non vedo polemiche»
Come si spiega il fatto che in Nazionale ha più spazio di quanto ne ha nella Juve?
«Non sono d’accordo. Nella Juve su 7 partite di campionatio ne ho fatte 4 e poi nei grandi club non è detto che devi essere sempre titolare, importante è che nelle partite che giochi il tuo sia alto. Anche in Nazionale siamo su un piano elevato e anche qui ne ho giocate la metà».
Nella Danimarca gioca Bendtner, suo compagno nella Juve. Che tipo di giocatiore è? Può dare qualcosa anche alla Juve?
«E’ un giocatore importante che in passato ha fatto molto bene con l’Arsenal dove è stato anche cannoniere in Champioons League. Martedì è da temere, come tutta la Danimarca. Sarà una partita difficile. Bendtner può diventare importante anche per la Juve, ha caratteristiche diverse rispetto agli altri 4 attaccanti che abbiamo, è bravo di testa».
Prandelli, dopo l’Armenia, ha detto: “Noi eravamo convinti di aver fatto una grande partita e invece la critica ci ha attaccato”. Lei cosa pensa?
«In questo momento siamo un po’ criticati forse perché tutti pensano che in Armenia dobbiamo vincere 6-0, invece non è così. Il calcio è cambiato, certe nazionali hanno meno blasone ma sono forti. L’Armenia ha giocatori che fanno la Champions League. Sono d’accordo con Prandelli, solo la Spagna detta legge. Anche Germania e Francia hanno fatto fatica in queste prime gare di qualificazione».
Lei era un attaccante esterno, poi Conte le ha trovato un ruolo da interno. Qual è la posizione dove rende di più?
«Nel ruolo di oggi, quello da interno, posso ancora migliorare tanto e penso che si addica di più alle mie caratteristiche».
Ma in quel modo non sfrutta meno la sua velocità?
«Nel calcio le situazioni vanno interpretate, è questo che conta».
Vede un po’ in difficoltà Giovinco?
«Ha iniziato benissimo con la Juve, ha già segnato già 3 gol, e anche in Nazionale sta facendo bene. Ho letto quello che ha detto e mi trovo d’accordo: un giocatore va giudicato sulla porestazione, non sul gol. Se Prandelli lo fa giocare, vuol dire che crede in lui».
Come pensa di aver colpito Prandelli? Qualcuno, all’esterno, è sorpreso che Giaccherini abbia tanto spazio in Nazionale.
«Se l’ho colpito è per quello che faccio in allenamento. L’anno scorso prima dell’Europeo sono arrivato a Coverciano con grande entiusiasmo e offrendo tutta la mia disponibilità».
Il Napoli quest’anno è al livello della Juve?
«Il Napoli adesso ha più consapevolezza e più forza, poi lo dirà il campionato se è alla nostra altezza o se noi siamo alla loro altezza. In questo momento, il Napoli è la nostra antagonista».
Più avanti anche dell’Inter?
«Quando penso al Napoli vedo una squadra concreta, che vince, è una superpotenza. Certo, lo è anche l’Inter, ma il Napoli ha giocatori collaudati da tanti anni, che giocano con lo stesso modulo, quella è la differenza con l’Inter».
I 10 giorni di ritiro con la Nazionale incidono sulla prearazione di Juve-Napoli?
«Un po’ sì. Non sono solo le partite, ma anche i viaggi. Però quando ti chiama la Nazionale devi essere sempre orgoglioso».
Ma qui si strumentalizza, in funzione del campionato, qualunque cosa accada in Nazionale.
«E non ce n’è bisogno. Tutti sperano di giocare ion Nazionale, io vorrei esserci sempre. Non so perché vengono fatte tante polemiche. Ho letto che la gomitata di Vidal è stata fatta apposta per farsi espellere e tornare subito a Torino. Se si comincia a parlare di queste cose, si va sul ridicolo: uno fa 12 ore di volo per andare in Cile, per giocare con la nazionale e poi che fa, si fa cacciare apposta?»

Fonte: Il Corriere dello Sport.it

La Redazione

M.V.

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