Un uomo di 28 anni è stato arrestato a Londra con l’accusa di essere il tifoso del Chelsea che fece gesti razzisti all’indirizzo di alcuni giocatori di colore del Manchester United, durante la partita valida per la Coppa di Lega. Lo ha reso noto la polizia della capitale britannica. «Rimane in custodia in un commissariato della zona ovest di Londra, e l’inchiesta continua», è precisato in una nota delle forze dell’ordine.
Il fan dei Blues era stato fotografato mentre intento a fare il gesto della scimmia, in particolare verso Welbeck dello United, e l’immagine era poi apparsa su vari siti e giornali. Il Chelsea aveva poi vinto quella partita per 5-4. La polizia aveva subito avviato un’inchiesta per individuare il tifoso: ieri, a pochi giorni dall’episodio, l’arresto, che potrebbe essere non l’unico perché il governo inglese ha deciso di adottare una linea molto dura su questo fronte. Anche il Chelsea potrebbe adottare provvedimenti nei confronti del tifoso: il club campione d’Europa aveva subito preso le distanze e chiesto scusa per quel gesto.
Il club londinese era stato precedentemente coinvolto in un’altra vicenda dai presunti contorni razzisti. La società, infatti, aveva segnalato la condotta dell’arbitro Mark Clattenburg che nel precedente incontro casalingo con lo United era stato accusato di aver apostrofato i calciatori Juan Mata e John Obi Mikel. Il caso aveva provocato le reazioni di altri eminenti esponenti del calcio inglese, come il manager dell’Arsenal, Wenger, che aveva criticato il Chelsea per «aver lanciato accuse pubbliche così gravi: sarebbe stato più opportuno dare indicazioni alla federazione e all’associazione degli arbitri». Adesso il caso del tifoso arrestato, una vicenda che ha fatto infuriare i collaboratori del patron Abramovich, che era rimasto negativamente colpito anche dopo la squalifica di John Terry. Non è un bel momento per i Blues: circolano anche voci sul possibile licenziamento di Roberto Di Matteo, che nello scorso marzo aveva sostituito Villas Boas. Secondo i media inglesi, sarebbe stato allertato Guardiola, che dopo aver vinto tutto con il Barça aveva deciso di prendersi un anno sabbatico, lasciando la panchina al vice Villanova. Al Pep ha fatto un pensiero anche il Milan per la prossima stagione.
Il caso di Stamford Bridge è stato seguito con particolare attenzione anche in Svizzera dal presidente dell’Uefa, Michel Platini, che ha messo il fair play e la lotta al razzismo al centro del suo progetto. Due settimane fa l’Uefa e l’associazione internazionale contro la disuguaglianza nello sport, Fare, avevano lanciato una campagna, invitando i capitani delle squadre impegnate in Champions ed in Europa League ad indossare particolari fasce al braccio in occasione delle partite. Un’iniziativa che potrebbe essere ripetuta al più presto.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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