Carlo Gervasoni, l’ex difensore del Piacenza in cella da lunedì, ha parecchie cose da raccontare. E lo fa, senza tanti complimenti: cita i nomi di venti, venticinque giocatori che avrebbero partecipato alle combine sulle partite oggetto dell’inchiesta della procura di Cremona e che presumibilmente allungheranno il già corposo registro degli indagati. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Guido Salvini parla di molte altre partite truccate ed elenca i nomi delle squadre coinvolte, andando così ad arricchire la lista stilata dagli inquirenti: Albinoleffe, Piacenza, Mantova e Cremonese in serie B e Lega Pro, sostanzialmente tutte le compagini in cui ha militato.
Il suo secondo lavoro, quello di arrangiatore di match, pare nascere nell’Albinoleffe, da cui proviene buona parte dei calciatori coinvolti nell’indagine, da Filippo Carobbio a Paolo Acerbis. Da qui, racconta Gervasoni, è cominciata la truffa che poi si sarebbe ampliata per centri concentrici alle compagini in cui i sodali dell’Albinoleffe avrebbero successivamente militato. E non è un caso se il gip Salvini scrive nell’ordinanza di custodia cautelare che va verificato se il capo della rete di scommettitori di Singapore, Eng See Tan, detto Dan abbia assunto «il controllo finanziario, seppure in modo occulto, dell’intera società calcistica Albinoleffe».
I giocatori corrotti, tra l’altro, si sarebbero spinti a vendere le gare anche a una diversa cordata rispetto a quella degli zingari. Più procede e più l’inchiesta cremonese spalanca una voragine nel mondo del pallone. Un buco nero che avrebbe inghiottito almeno duecento partite, compresi i preliminari di Champions League ed Europa League, con un giro vorticoso di decine di milioni di euro e diversi campionati di Paesi europei presi di mira. Indagando sull’organizzazione internazionale che gestiva la manipolazione delle partite, anche in Italia, con la complicità di giocatori corrotti, gli investigatori nazionali hanno avuto accesso agli atti delle indagini che i rispettivi paesi hanno condotto sul fenomeno delle scommesse clandestine. Ciò che emerge, ed è contenuto negli atti allegati all’ordinanza del gip Salvini, è uno scenario inquietante nel quale i campionati minori sono terra di conquista per gruppi criminali come quello di Singapore e di cui secondo l’accusa facevano parte personaggi del calibro di Signori, Doni, Sartor e Gervasoni.
L’inchiesta della procura della città tedesca di Bochum ha portato a diversi arresti e alla scoperta di una rete turco-croata, collegata a quella di Seet, in cui compare anche Almir Gegic, l’ex giocatore del Chiasso ritenuto figura di riferimento degli zingari a cui la procura di Cremona sta dando la caccia. Secondo gli investigatori l’organizzazione avrebbe manipolato o tentato di manipolare almeno duecento incontri dei campionati minori – equivalenti ai nostri di Lega Pro e Primavera – di Germania, Ungheria, Bosnia, Slovenia, Croazia, Svizzera, Francia e Italia. Il pentito tedesco Marjio Cvrtak non lo dice chiaramente, ma fa riferimento ai match dell’ex Coppa Uefa Dinamo Zagabria-Nk Domzale e Galatasaray-Bellinzona.
Oggi intanto tocca a Cristiano Doni presentarsi davanti al gip. Chi gli ha fatto visita in cella l’ha trovato provato e inquieto, in tuta da ginnastica, barba lunga e con un libro sul comodino. «Non riesco a trovare la concentrazione, mi sento come se fossi finito sotto a un treno». Riferisce il parlamentare della Lega Giacomo Stucchi, che lo ha incontrato: «Non dorme da tre giorni. E’ preoccupato per la famiglia e soprattutto per la figlia. Inoltre è consapevole di quanto l’Atalanta sia importante per Bergamo. Non ha televisione né giornali, ma i detenuti del suo reparto lo tengono informato su quello che si dice fuori». Compreso l’esito della partita dell’Atalanta di mercoledì sera. Quanto al suo tentativo di fuga al momento dell’arresto, «ci ha spiegato che non ha mai cercato di scappare: erano le sei del mattino, stava dormendo e pensava che fossero i ladri». Nel pomeriggio verrà ascoltato anche Antonio Benfenati, suo socio dello stabilimento balneare di Cervia: dalle sue intercettazioni sono emersi ripetuti contatti con pregiudicati «dediti all’alterazione di competizioni sportive o alla gestione di scommesse clandestine».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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